Il Giappone è una delle incognite di questa Confederations Cup. Storicamente questa nazionale ha sempre dominato in Asia e, anche se ha mostrato buon gioco nelle altre competizioni internazionali, si è sempre dovuto arrendere a squadre più forti. Quest’anno però sembra aver recuperato un po’ della vecchia sicurezza che nelle passate stagioni aveva perso. Se ciò è stato possibile lo deve in gran parte al suo allenatore, l’italiano Zaccheroni, che da qualche anno sta facendo un lavoro incredibile sull’isola asiatica.
Da quando è arrivato infatti, il Giappone ha vinto la Coppa d’Asia, è al momento l’unica squadra al mondo ad essersi già qualificata per i prossimi Mondiali brasiliani (a parte i padroni di casa, è ovvio), ma soprattutto ha riscoperto diversi talenti che fanno ben sperare per il futuro. Tra i 23 convocati c’è solo un calciatore che gioca in Italia, Yuto Nagatomo, difensore dell’Inter, nonostante negli ultimi 6 mesi sia stato più in infermeria che in campo. Questi i convocati:
PORTIERI: Eiji Kawashima (Standard Liegi), Shusaku Nishikawa (Sanfrecce Hiroshima), Shuichi Gonda (FC Tokyo);
DIFENSORI: Yasuyuki Konno (Gamba Osaka), Yuzo Kurihara (Yokohama Marinos), Masahiko Inoha (Jubilo Iwata), Yuto Nagatomo (Inter), Atsuto Uchida (Shalke 04), Maya Yoshida (Southampton), Hiroki Sakai (Hannover), Gotoku Sakai (Stoccarda);
CENTROCAMPISTI: Yasuhito Endo (Gamba Osaka), Kengo Nakamura (Kawasaki Frontale), Makoto Hasebe (Wolfsburg), Hajime Hosogai (Bayer Leverkusen), Keisuke Honda (CSKA Mosca), Hideto Takahashi (FC Tokyo);
ATTACCANTI: Ryoichi Maeda (Jubilo Iwata), Shinji Okazaki (Stoccarda), Mike Havenaar (Vitesse), Takashi Inui (Eintracht Francoforte), Shinji Kagawa (Manchester United), Hiroshi Kiyotake (Norimberga).
La forte esperienza internazionale della rosa, con 14 giocatori su 23 che militano in club europei, non può far altro che bene ad una nazionale che vede crescere discretamente anche il suo campionato interno, con il Gamba Osaka o il Jubilo Iwata che rappresentano l’espressione migliore del calcio asiatico a livello di club. La stella è senza dubbio Shinji Kagawa, ex campione del Borussia Dortmund che oggi ha imparato a farsi rispettare anche nel Manchester United. Ma non dimentichiamoci il centrocampista Honda, seguito da anni anche da diversi club italiani, o Hasebe del Wolfsburg ed Inui dell’Eintracht, anche lui nel mirino della Serie A.
Il Giappone è inserito nel gruppo più difficile, quello che comprende anche Italia, Messico e Brasile. Teoricamente sarebbe l’avversario più semplice da incontrare, ma l’abnegazione e la pericolosità di questi calciatori, unita al tatticismo di un maestro come Zaccheroni, rende la nazionale nipponica la mina vagante del gruppo. L’esordio nella Confederations Cup avverrà il 15 giugno contro il Brasile.
Foto: Giappone su Facebook