Confederations Cup 2013, i convocati della Spagna

di Onofrio Marco Mancini
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La Spagna è probabilmente, dopo l’Italia, la nazionale che ha meno bisogno di presentazioni. Campione d’Europa nel 2008, Campione del Mondo nel 2010 e di nuovo Campione d’Europa nel 2012, è senza dubbio la nazionale più forte della storia. Il suo punto di forza però potrebbe rivelarsi anche il suo punto debole, ovvero fare affidamento sempre sugli stessi giocatori i quali, senza innesti giovani, una volta arrivata alla fine del ciclo potrebbe trovarsi indietro rispetto ad altre nazionali.

Per adesso però il problema non si pone visto che sono pochi i calciatori che superano i 30 anni e sembra che con questa rosa Del Bosque potrebbe andare avanti ancora fino al prossimo Mondiale. Semmai quella che potrebbe mancare è la fame di vittorie, e magari sottovalutando le avversarie c’è il rischio di incorrere in figuracce come quella fatta dall’Italia dopo aver vinto il Mondiale del 2006. Questi i 23 convocati per la Confederations Cup:

PORTIERI: Iker Casillas (Real Madrid), Víctor Valdes (Barcellona), Pepe Reina (Liverpool);
DIFENSORI:  
Sergio Ramos (Real Madrid), Gerard Piqué (Barcellona), Jordi Alba (Barcellona), Raul Albiol (Real Madrid), Nacho Monreal (Arsenal), Alvaro Arbeloa (Real Madrid), Cesar Azpilicueta (Chelsea);
CENTROCAMPISTI:
Xavi Hernandez (Barcellona), Santi Cazorla (Arsenal), Andres Iniesta (Barcellona), Javi Martinez (Bayern Monaco), Sergio Busquets (Barcellona), Cesc Fabregas (Barcellona), David Silva (Manchester City), Jesus Navas (Siviglia);
ATTACCANTI:
David Villa (Barcellona), Fernando Torres (Chelsea), Juan Mata (Chelsea), Roberto Soldado (Valencia), Pedro Rodriguez (Barcellona).

Queste convocazioni confermano la potenza di fuoco del campionato spagnolo dato che 15 giocatori su 23 giocano nella Liga, peraltro quasi tutti nel Barcellona o nel Real Madrid. Lo stile di gioco è noto da tempo ed anche in questa Confederations Cup non dovrebbe differire dal solito. Parliamo del tradizionale 4-3-3 basato sul tiki-taka, il classico fraseggio che addormenta la partita e poi accelera grazie agli inserimenti dei suoi attaccanti. La formazione titolare sarà sempre la stessa con Casillas in porta, linea difensiva composta da S. Ramos, Piqué, Albiol e Alba, un centrocampo formato da Xavi, Fabregas e Busquets ed un tridente finto, visto che c’è solo un centravanti che non dà punti di riferimento, costituito da Iniesta, Pedro e uno tra Torres e Villa, a seconda del grado di forma.

La fortuna della Spagna potrebbe anche tradursi in una beffa perché si sta ripetendo lo stesso scenario di quattro anni fa quando l’Italia, campione del mondo e convinta di poter battere chiunque, si ritrovò nel girone l’Egitto e gli Stati Uniti che, insieme al Brasile, la eliminarono. Il girone della Spagna è sulla carta il più semplice visto che ci sono un Uruguay in crisi d’identità, una buona Nigeria che però tecnicamente è inferiore alle Furie Rosse, e Tahiti che sembra la vittima sacrificale. L’esordio degli iberici sarà il 16 giugno contro l’Uruguay.

Foto: Spagna su Facebook

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