L’intelligenza artificiale in Italia, sfide e progetti

di Redazione
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La storia “La volpe e il futuro” racconta le avventure di una volpe e di un orso che vivono in un bosco. I due animali sviluppano un robot che li aiuta a raccogliere il miele velocemente, cosí i due amici hanno più tempo per giocare insieme. É la storia per bambini creata dal collettivo artistico italiano Roy Ming, che ha voluto raccontare una storia che unisce mondi diversi.

Cos’ha di particolare proprio questo libro? É stato interamente realizzato con l’intelligenza artificiale (IA), tecnologia usata dai testi fino alle illustrazioni. É il primo libro italiano del suo genere, pubblicato ad inizio 2023, la prima volta che l’IA approda nel mondo dei libri in Italia.

Anche in risposta a progetti simili, in Italia é stato annunciato il primo corso di formazione per gli editori di libri organizzato dall’Associazione Italiana Editori (AIE). Lo scopo di questo progetto é quello di preparare l’industria dell’editoria nazionale alla rivoluzione tecnologica, in particolare alle applicazioni dell’IA nel settore dei libri. Il corso tratta temi come i diritti d’autore, la trasparenza delle fonti e l’accessibilità a favore delle persone con disabilità. Si parlerá anche di come proteggere le case editrici indipendenti.

Questo convegno in Italia é uno tra i primi del suo genere in Europa, con la penisola che fa da avanguardia. Cosí come ci sono altri progetti di IA che si stanno sviluppando sul territorio nazionale. Ad esempio, la startup italiana Natea sta sviluppando una cartella clinica elettronica grazie alla collaborazione dei medici del Policlinico San Matteo di Pavia. Con una particolare attenzione ai pazienti neonatali e pediatrici, questa innovazione creata con l’IA permette di migliorare la qualitá dell’assistenza medica, soprattutto quando si tratta di cure intensive o trattamenti complessi.

La cartella clinica elettronica potrá aiutare i medici garantendo un sistema unico di raccolta dati, veloce, senza errori, e che rende la comunicazione tra reparti ed operatori facile e puntuale. Dai ricercatori che usano la precisione di un microscopio elettronico con luci LED e porte USB fino agli ingegneri che sviluppano IA, l’Italia rimane al passo con i tempi.

Lo dimostra il robot IA creato dal dipartimento di Ingegneria Elettrica Elettronica e Informatica dell’Università di Catania. Si chiama Sandro ed é un robot che raccoglie i rifiuti in spiaggia e che ha fatto il suo debutto sul litorale della Playa durante la manifestazione Fai la differenza. I cittadini, accompagnati da Sandro, hanno partecipato all’evento “waste mob” per ripulire le spiagge di Catania.

Più un simulatore che un robot, l’Università degli Studi di Trieste ha creato ed installato il simulatore di paziente più realistico al mondo all’interno dell’Ospedale di Cattinara. Si tratta di un simulatore umanoide adulto che sfrutta le potenzialità dell’IA per l’addestramento dei professionisti sanitari. Muove arti robotizzati ed ha reazioni reali, il che lo rende il perfetto paziente. Per ora, l’umanoide si chiama “paziente HAL s5301” ma non é escluso che presto diventi anche lui Sandro, uno strumento fondamentale per lo sviluppo dell’intelligenza artificiale in Italia.

Insomma, l’Italia non teme l’IA. Lo conferma anche il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, che ha confermato come questo settore sia cresciuto del 32% in un solo anno.

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