
Da alcuni anni tra gli appassionati di wrestling sta montando molto malcontento. Le varie versioni di WWE 2K hanno lasciato un amaro in bocca crescente col passare del tempo, a causa dei problemi di bug, e del fatto che i vari giochi sembravano tutti troppo simili a quello dell’anno precedente. Anche a causa delle molte critiche sollevate, quest’anno 2K ha deciso di non uscire con un gioco tradizionale sul wrestling, ma di virare decisamente verso tutto un altro segmento. Addio al simulatore, benvenuto arcade. Ecco quindi WWE 2K Battleground, un modo scelto da 2K per dire: “Eccovi un gioco diverso dal solito”. Non paragonatelo dunque a WWE 2K20 o predecessori perché sono due mondi diversi. Ce l’avranno fatta ad incontrare il favore del pubblico?
Benvenuti anni ’90
Se fossimo ai tempi della prima PlayStation o della prima Xbox (al massimo delle seconde) avremmo definito WWE 2K Battleground un ottimo titolo. Anche per questo, data la fortissima componente arcade, gli sviluppatori hanno deciso di distribuire il gioco non a prezzo da prima fascia, ma da seconda. Non a caso i vari rivenditori propongono WWE 2K Battleground a 40 euro, pertanto la valutazione deve basarsi anche su questo.
WWE 2K Battleground non si propone come un “top player” come potevano essere i WWE 2K20, 2K19 e così via. Sin dall’inizio si presenta come un giochino da affrontare nel tempo libero, senza troppo impegno e senza nemmeno prendersi sul serio. Forse più adatto ad una piattaforma come la Nintendo Switch, questo titolo si basa esclusivamente sui match tra caricature. Il roster è abbastanza completo, non sarà esteso come in passato, ma presenta numerose star del presente e del passato, compresi personaggi un po’ usciti dai nostri radar come Hulk Hogan o Jake The Snake. I wrestler non sono creati nei minimi dettagli ma hanno tutti un fisico più o meno simile, con una testa molto grande per permettere ai programmatori di assegnargli caratteristiche fisiche simili a quelle dei personaggi reali. Insomma, delle vere e proprie caricature simili a quei pupazzetti di Italia ’90 che circolavano qualche decennio fa.
Le modalità: campagna e poco altro
La modalità campagna è piuttosto profonda, questo va riconosciuto. La trama si sviluppa in uno schema ad albero nel quale possiamo decidere se proseguire direttamente con la storia principale (intervallata da un racconto a fumetti), oppure deviare affrontando un maggior numero di match per ottenere ricompense e far crescere il nostro personaggio. Gli step sono tantissimi, quasi 200, e tutti o quasi corrispondono ad un match.
I combattimenti sono i tradizionali: dall’1vs1 al tag team, la gabbia e diversi altri fino all’immancabile Royal Rumble. Una pecca è il numero di mosse che sono molto limitate per ogni personaggio. Di fatto si può scegliere solo tra calci, pugni (con rispettive combo), tre prese differenti e due colpi speciali. Un “tocco di classe” degli sviluppatori va riconosciuto nel fatto che, quando i combattimenti cominciano a diventare monotoni (dopo 3-4 incontri le mosse cominceranno ad essere ripetitive) fanno virare la storia su un altro personaggio giocabile, in modo da poter provare nuove mosse. Inoltre è possibile interagire con il “battleground”, cioè con il ring e tutto ciò che vi è intorno, in modo da avere qualche divertente variante.
Tra le altre modalità c’è l’editor per creare la propria Superstar e il proprio Battleground; c’è King of Battleground, una modalità online per stabilire chi sia il miglior giocatore; e poi gli incontri tradizionali. Qui in molti storceranno il naso. I lottatori disponibili sin dall’inizio sono limitati, e per poterne sbloccare di nuovi bisognerà o utilizzare i “bucks”, ovvero i punti che ci vengono assegnati ad ogni match; oppure i “golden bucks”. Sì, avete indovinato: sono le monete acquistabili tramite microtransazioni.
Un comparto tecnico perfetto per la Switch
Con WWE 2K Battleground gli sviluppatori hanno cercato un po’ di seguire il filone dei vari Smash Bros usciti prima su Wii U e poi su Nintendo Switch. O al massimo, per non allontanarci troppo, hanno seguito la scia di WWE All-Stars. Se l’intento era quello, direi che ci sono riusciti perché l’atmosfera che si respira si avvicina di più alle lotte sul ring tra Super Mario e gli altri personaggi Nintendo che non alla WWE tradizionale. Dal commento degli speaker decisamente più scherzoso alle ambientazioni, per finire alle mosse “estremizzate” e alla grafica caricaturale, 2K questa volta ha tentato di coinvolgere un pubblico ben diverso dal solito.
Probabilmente la saga ha bisogno di uno “svecchiamento” anche dei propri utenti, e così con Battlegrounds si è puntato ai più giovani, a chi comincia ad approcciarsi adesso ai videogiochi e può trovare un arcade più semplice e rassicurante del classico videogioco sul wrestling. Molti dei vecchi utenti invece crediamo si prenderanno una pausa quest’anno e attenderanno l’uscita (non ancora confermata) dell’anno prossimo, magari sulle nuove console.
Conclusioni
Dobbiamo essere sinceri: già prima di approcciarci a WWE 2K Battleground non ci aspettavamo un capolavoro. Dopo gli ottimi lavori degli anni passati (nonostante le critiche) ormai ci eravamo abituati a standard che questo titolo non sembrava promettere. E difatti non siamo rimasti delusi. La sua natura arcade lo porta ad essere divertente nell’immediato, specie se giocato con altre persone. È infatti possibile disputare match sia in locale che online. Quel che manca è quella componente “passionale” che i fans di vecchia data ricercano nel loro videogioco preferito.
Quel che invece non manca mai sono i bug. Pochi, a dire il vero, rispetto al mezzo disastro dello scorso anno con 2K20, ma qualche problema tipo i lottatori che per un attimo sparivano dallo schermo lo abbiamo riscontrato anche su PS4. In conclusione possiamo dire che se avete una Switch, sicuramente WWE 2K Battleground vi si addice di più perché è più vicino allo standard dei giochi Nintendo che a quelli della concorrenza. Sulle altre piattaforme, se cercate un gioco da fare in compagnia, Battleground è davvero divertente e vi permetterà di trascorrere molte ore spensierate. Se invece siete orfani dei videogiochi tradizionali sulla WWE, vi conviene attendere il prossimo anno.
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