
L’assegno è uno strumento molto potente nell’economia moderna. Permette infatti di concludere operazioni di grossa portata senza la necessità di portare con sé denaro contante. Permette inoltre di non correre il rischio di usare carte di credito a rischio clonazione. Come per ogni cosa, c’è anche l’altro della medaglia. Anche l’assegno è infatti uno strumento a rischio se non viene gestito correttamente. E compilare un assegno, specialmente per chi è alle prime armi, non è facilissimo. Ecco dunque una guida alla compilazione corretta dell’assegno bancario.
I passaggi da rispettare per compilare un assegno
Prima di iniziare a compilare un assegno bisogna conoscere:
- A chi intestarlo (nome e cognome del beneficiario)
- L’importo preciso al centesimo
- La dicitura da inserire in causale
Le banche rilasciano ognuna il proprio carnet di assegni che potrebbe cambiare in qualche dicitura, nella forma e nei colori, ma nella sostanza i campi restano sempre gli stessi. Una volta che sono stati resi noti i dati sopra, si può procedere nel modo seguente. Iniziare con il compilare la sezione “lunga” del foglio e, partendo dall’alto, indicare il luogo in cui avviene la transazione, la data (nel formato “Giorno/Mese/Anno”) e l’importo in cifre. Ricordarsi di specificare anche i centesimi, se non ci sono scrivere “,00”.
Nella parte centrale segnare a lettere la cifra, e ricordarsi di inserire, alla fine dell’importo, la scritta /00, oppure un cancelletto #. I decimali vanno messi sempre in cifra, dopo /. Questo perché si deve evitare che alla fine dell’importo possano essere scritte altre cifre. Se infatti per esempio l’assegno è da 1000 euro, in quel campo si scriverà “mille/00” per impedire che qualcun altro possa modificare l’assegno a posteriori, aggiungendo per esempio “mille-centocinquanta”. Sotto la cifra va scritto in modo esteso e leggibile il nome del beneficiario (se è un’azienda specificare se srl, spa, ecc.) e in basso a destra la vostra firma leggibile.
Terminata questa sezione passare a quella piccola di sinistra. Lì va compilata completamente con gli stessi dati della sezione lunga, ovvero, data, importo, beneficiario, a cui va aggiunta la causale. Compilare questa sezione non è obbligatorio, nel senso che si può anche non compilare e l’assegno è valido ugualmente, ma serve al titolare del conto per ricordare l’operazione (motivo per cui compare la causale) e associare l’operazione all’esborso di denaro. Quando infatti l’assegno è interamente compilato, la sezione lunga si strappa seguendo la linea tratteggiata e si consegna al beneficiario. Il tagliandino di sinistra invece resta attaccato al carnet.
Differenza tra assegno bancario e assegno circolare
Solitamente quando si parla di “assegno” si fa riferimento all’assegno bancario. Questo è uno strumento di credito rappresentato da un foglietto che viene staccato dal blocchetto direttamente dal pagatore. Il titolare del conto corrente compila questa nota di credito verso una terza persona che, fidandosi, vende un bene o fornisce un servizio in cambio di questo pagamento. Parliamo di “fidarsi” perché il creditore non saprà, finché non va a riscuotere l’assegno bancario in banca, se questo è “coperto” (cioè se ci sono i soldi) oppure no.
L’assegno circolare invece lo emette direttamente la banca, e quindi dà certezza al 100% che sia coperto. Può essere richiesto sia dal titolare del conto corrente (l’assegno circolare viene emesso trattenendo i soldi dal conto), sia da un non titolare. In questo caso basta portare i contanti in banca e farsi rilasciare l’assegno circolare. Questa transazione molto spesso è richiesta dalle aziende che non conoscono il pagatore e così, per non incorrere in rischi, specialmente se devono consegnare materiale costoso, richiedono il pagamento tramite assegno circolare. L’assegno circolare può essere emesso anche da un ufficio postale.
Altre cose da sapere sull’assegno
L’assegno è incassabile entro 8 giorni dall’emissione (data indicata sull’assegno) se il beneficiario risiede nello stesso Comune in cui è avvenuta la transazione o lo riscuote nello stesso Comune; 15 giorni se risiede in altro Comune. Il tempo massimo per un assegno circolare è 30 giorni. Trascorso questo lasso di tempo non è che l’assegno non sia più valido, ma il pagatore può richiedere la revoca, lasciando così il creditore con nulla in mano.
Se sull’assegno è scritto “Non trasferibile” lo può riscuotere soltanto il beneficiario indicato. In caso contrario, se non è specificato nulla sull’assegno, è possibile trasferirlo ad una terza persona. Per farlo basta compilare e firmare il dorso dell’assegno sotto la dicitura “girata”. Sopra i 1000 euro per legge gli assegni non sono trasferibili e devono riportare la dicitura relativa.
Il carnet degli assegni è gratuito in quasi tutti gli istituti di credito e non ha scadenza. Alcuni istituti potrebbero far pagare l’emissione del carnet o l’emissione di un secondo o terzo carnet, ma addebitando sempre cifre piccole, di solito non superiori ai 10 euro. Se il numero IBAN cambia, anche se siete correntisti sempre della stessa banca (per esempio in caso di fusione di due banche) il carnet non è più valido e può essere sostituito gratuitamente.