
Non è mai troppo tardi per smettere di fumare e godere dei benefici per la salute di una vita senza nicotina. La conferma arriva da un recente studio pubblicato sulla rivista scientifica Nature, firmato dai ricercatori del Wellcome Sanger Institute e dello Università College London. Gli scienziati britannici hanno scoperto che i polmoni degli ex fumatori sono in grado di “guarire” dai danni del fumo, anche quando si è stati fumatori per 40 anni.
Dallo studio è emerso che in confronto ai fumatori gli ex fumatori hanno una numero maggiore di cellule polmonari geneticamente sane, e quindi corrono un rischio minore di sviluppare un cancro ai polmoni.
Il progetto di ricerca
La ricerca rientra nel progetto Mutographs of Cancer, un’iniziativa finanziata con 20 milioni di sterline dalla Cancer Research UK Grand Challenge. Il progetto ha individuato all’interno del DNA i segni che indicano la fonte del danno per comprendere meglio le cause del cancro e scoprire quelle di cui non si è ancora a conoscenza.
I ricercatori hanno scoperto che smettere di fumare non solo evita ulteriori danni ai polmoni, ma aiuta le cellule ancora sane e non danneggiate a ricostituire il rivestimento delle vie aeree. L’aumento delle cellule sane in rapporto alle cellule danneggiate può proteggere dal cancro.
I danni al DNA delle cellule che rivestono i polmoni possono creare degli errori genetici. Alcuni di questi sono mutazioni driver, cioè cambiamenti in grado di avvantaggiare la proliferazione della cellula. Un accumulo di questi driver può portare a una divisione incontrollata delle cellule e trasformarsi in cancro. Ciononostante, chi smette di fumare può ridurre il rischio di cancro ai polmoni.
Lo studio sugli effetti del fumo sulle cellule non cancerose dei polmoni è stato effettuato analizzando le biopsie polmonari di 16 persone, sia fumatori che ex fumatori, persone che non avevano mai fumato e bambini. Gli scienziati hanno sequenziato il DNA di 632 cellule dalle biopsie e studiato i cambiamenti genetici.
Le cellule polmonari dei fumatori subiscono fino a 10 mila cambiamenti genetici
I ricercatori hanno scoperto che 9 cellule su 10 dei fumatori avevano subito fino a 10 mila cambiamenti genetici a causa delle sostanze chimiche contenute nel fumo di sigaretta. Oltre un quarto delle cellule danneggiate aveva almeno una mutazione driver del cancro. Questo spiegherebbe perché il rischio di cancro ai polmoni è più alto nei fumatori.
Gli ex fumatori hanno 4 volte più cellule sane dei fumatori
Inaspettatamente, negli ex fumatori, invece i ricercatori hanno individuato un gruppo consistente di cellule che non presentava più i danni provocati dal fumo in precedenza. Queste cellule presentavano un danno genetico minore e un rischio più basso di trasformarsi in cellule cancerogene. Gli ex fumatori avevano una quantità di cellule sane 4 volte superiore a quella dei fumatori, pari al 40% delle cellule polmonari totali.
Come ha illustrato uno degli autori dello studio, il Dr Peter Campbell del Wellcome Sanger Institute:
“Le persone che hanno fumato tanto, per 30, 40 anni o anche di più, spesso dicono che è troppo tardi per smettere perché il danno ormai è fatto. Il nostro studio, invece, dimostra che non è mai troppo tardi per smettere di fumare. Alcuni degli ex fumatori coinvolti nella ricerca hanno fumato oltre 15 mila pacchetti di sigarette nel corso della vita, ma nel giro di pochi anni da quando hanno smesso molte delle cellule di rivestimento delle loro vie aeree non mostravano più alcuna traccia dei danni causati dal tabacco.
La Dott.ssa Kate Gowers dello UCL ha spiegato che anche le cellule sane dei fumatori contengono mutazioni genetiche, simili a mini-bombe pronte ad innescarsi e a generare un cancro.
Fumare provoca altri danni irreversibili
I ricercatori precisano che, anche se le cellule sane degli ex fumatori possono riparare i danni del fumo e proteggere dal cancro, fumare provoca altri danni irreversibili. Tra questi danni profondi ai polmoni che possono causa enfisema, una malattia polmonare cronica. Questo danno non è reversibile nemmeno se si smette di fumare.
Il passo successivo dei ricercatori sarà capire come le cellule ancora sane aiutino a proteggere i polmoni dal cancro per poter sviluppare terapie anticancro più efficaci.
Quanto si abbassa il rischio di cancro ai polmoni dopo aver smesso di fumare
Il rischio di cancro ai polmoni, in particolare il carcinoma a cellule squamose, è più basso nelle persone che hanno smesso di fumare rispetto a chi ancora fuma. Con il tempo il rischio per gli ex fumatori continua ad abbassarsi. Chi ha smesso da 7 anni ha un rischio di sviluppare il cancro ai polmoni del 43% più basso rispetto a un fumatore. Trascorsi 12 anni dall’ultima sigaretta, il rischio si abbassa ulteriormente, a quota -72% rispetto a chi non ha smesso di fumare.
Fonti: Science Daily; Nature