Civilization VI per console, recensione

di Onofrio Marco Mancini
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Civilization VI per console

I titoli tradizionalmente “da PC” come The Sims, Tropico, o appunto Civilization, pagano sempre lo scotto del cambio di piattaforma. Un videogioco ideato e progettato per una specifica piattaforma “odora” (o “puzza” a seconda dei punti di vista) molto di adattato quando questa piattaforma cambia. Partendo già con questa consapevolezza, abbiamo giocato a Civilization VI per console, per la precisione su PlayStation 4, e confrontato questa versione con quella originale su PC. Il risultato? Continuate a leggere per scoprire se ne è valsa la pena.

Civilization VI per console: un gestionale per chi ha molta pazienza

I videogiochi gestionali sono notoriamente dedicati a videogiocatori con molta pazienza. Giocare a Civ VI su console ne richiede ancora di più. I movimenti, anche quelli più semplici, che si fanno in pochi secondi con il mouse diventano lenti e macchinosi pad alla mano. Ancor di più per quei giocatori che sono abituati a ritmi frenetici e combo tra levette e tasti. Scordatevi tutto questo.

Le dinamiche di gioco sono quelle classiche del franchise: si scelgono le caratteristiche del mondo di gioco e le civiltà da manovrare, si inizia la storia dall’età della pietra e si cerca di far sbarcare la propria civiltà nel futuro meglio degli altri. La configurazione dei tasti di Civilization VI per console però non ci aiuta a procedere per il meglio. Per selezionare un’unità lontana bisogna trascinare il cursore per tutta la mappa; se non si sta attenti è facile far fare i movimenti sbagliati alle truppe; inoltre non tutte le funzioni sono facilmente individuabili e per fare alcune operazioni per le quali su PC bastava un clic c’è una sequenza di pulsanti da premere davvero inspiegabile. Nonostante ciò, una volta presa confidenza con i tasti e superato il trauma del cambio di piattaforma, il gioco si dimostra piacevole e coinvolgente.

Le novità su PS4 e Xbox One

Civilization VI per console ha come punto di partenza la sua versione PC, con qualche aggiunta. E che aggiunta! Per chi non avesse mai provato il titolo su computer consigliamo di giocare alla versione “tradizionale”. Chi invece (come il sottoscritto) ha già trascorso centinaia di ore sulla versione classica avrà a disposizione ben due varianti davvero di ottimo livello. Qui infatti abbiamo il vero salto di qualità di questa versione.

The Gathering Storm

La prima espansione si chiama The Gathering Storm e reintroduce alcuni concetti già presenti in precedenti versioni di Civ (in particolare nel 4) poi stranamente abbandonati nelle uscite successive. In questa versione del gioco vengono reintrodotte le influenze culturali (chiamate Lealtà) sulle città vicine e su quelle conquistate. In sostanza una città che riceve troppa poca “pressione” dalla sua civiltà e poco svago, e contemporaneamente ne riceve tanta da un’altra civiltà, può ribellarsi e annettersi al territorio “nemico”. Inoltre sono stati reintrodotti i fenomeni naturali (eruzioni vulcaniche, inondazioni, tempeste ecc.) che avranno sia conseguenze negative che positive. Infine in The Gathering Storm viene introdotto il concetto di ambientalismo. Le civiltà che inquinano troppo riceveranno ammonimenti e vere e proprie accuse dalle altre, e contribuiranno al riscaldamento globale…con tutte le conseguenze che comporta.

Rise and Fall

La seconda espansione si chiama Rise and Fall ed è invece del tutto nuova. Grazie ad essa vengono introdotte le figure dei Governatori, ovvero personaggi che possono comportare ulteriori bonus alla propria civiltà; ma anche il passare delle epoche. Le varie ere storiche (dall’età del bronzo all’industrializzazione, passando per il Medioevo e il Rinascimento) vengono scandite dalle vostre azioni. Adesso il tempo non si limita a passare e basta, ma può scorrere nel modo giusto o in quello sbagliato. Per trascorrere gli anni nel modo “giusto” la nostra civiltà dovrà impegnarsi a fare scoperte, incontrare nuove civiltà e città stato, addestrare nuove unità e Grandi Personaggi. Ogni azione comporta un punteggio e se si raggiunge un determinato obiettivo, l’Era successiva sarà “eroica” e comporterà tanti benefici. Al contrario, se si rimane al di sotto di un punteggio minimo, la civiltà entrerà in un’Era oscura nella quale le negatività saranno maggiori dei benefits.

Tra le novità che meritano una citazione c’è la diplomazia, profondamente rivista grazie anche all’introduzione della vittoria diplomatica. Periodicamente viene indetto un consiglio mondiale nel quale possiamo far valere la nostra influenza su determinate votazioni. E alla lunga la nostra influenza diplomatica potrà aiutarci anche a vincere la partita. Aumentano anche le possibilità di trattativa con le altre civiltà. Infine merita una citazione l’ingresso di tantissime nuove civiltà, per aumentare sempre più la varietà di leader. La versione completa di Civilization VI per console prevede la presenza di una cinquantina circa di civiltà.

Conclusioni

Se siete appassionati di videogiochi gestionali, Civilization VI per console non può mancare nella vostra bacheca. Sì perché si tratta del gestionale per eccellenza, e non basta averci giocato su PC per farne a meno. La grande varietà introdotta con le due nuove espansioni vi farà quasi sembrare di avere a che fare con un nuovo gioco. Le variabili e i leader nuovi sono talmente tanti che prima che possiate trovare il gioco ripetitivo (cosa che Civilization solitamente non è mai) passeranno decine e forse centinaia di ore di gioco.

A parte qualche pecca riguardante una giocabilità tramite pad non eccellente e una colonna sonora povera (finirete presto per togliere la musichetta e restare solo con i rumori ambientali), si può affermare che Civilization VI per console mantenga alto il suo nome. Non dimentichiamoci che, spin-off a parte, non si vedeva un gioco della serie Civilization su console dalla fine degli anni ’90 con Civ II sulla prima PlayStation. Che si tratti dell’inizio di una nuova saga? L’inizio fa ben sperare.

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