Se volete il governissimo, fatelo col Pdl. In sostanza sono state queste le parole che negli ultimi giorni Beppe Grillo ha continuato a ripetere sul suo blog, rivolto al Pd che chiedeva un’alleanza con il Movimento 5 Stelle. Parole che a quanto pare il Pd non ha colto al volo, ma lo ha fatto invece proprio il partito di Berlusconi. Ieri Angelino Alfano ha continuato a ribadire che se il Pd cercherà un’alleanza con i grillini, porterà l’Italia a sbattere contro un muro.
La soluzione? Secondo Alfano è una sola: governissimo Pd-Pdl su un programma di riforme comuni che però non tocchino conflitto d’interessi e falso in bilancio. In sostanza si dice: vi diamo l’appoggio se non pestate i piedi a Berlusconi.
Mentre ci sono milioni di disoccupati e le imprese soffrono, la sinistra immagina di governare il Paese con il falso in bilancio, con la modifica dell’anticorruzione, dando da mangiare agli italiani conflitto di interessi.
Queste le parole dell’ex Ministro della Giustizia che tende una mano al Partito Democratico più che al suo leader, Bersani, che ha detto sin da subito che non c’è spazio di manovra per un’alleanza con il Centrodestra. L’idea svelata oggi da il Messaggero è che il Pdl voglia favorire una sorta di abdicazione da parte di Bersani in favore di Renzi, in modo da trovare un’interlocutore più aperto per il cosiddetto “inciucio”.
Le reazioni a questa provocazione per adesso non trovano sponde dall’altra parte del Parlamento. Davide Zoggia del PD rispedisce al mittente le accuse, affermando che è stato proprio Berlusconi a far sbattare l’Italia contro un muro, e che se è inutile, come afferma Alfano, dar da mangiare agli italiani il conflitto di interessi, è altrettanto inutile effettuare come prima mossa politica una manifestazione contro i magistrati.
Sullo stesso tono la replica di Beppe Grillo che continua a ribadire che il suo Movimento non darà la fiducia a nessun Governo, mentre il capogruppo al Senato Vito Crimi afferma che l’unica strada sarebbe quella di un Governo a 5 Stelle in cui si attuino i punti nel programma elettorale dei grillini. Solo così c’è la possibilità di governare l’Italia, altrimenti si torna alle urne. Ora la palla passa a Napolitano che con le consultazioni che avverranno nelle prossime settimane dovrà trovare la quadratura del cerchio.
L’ipotesi più accreditata in questo momento è di affidare il Governo ad una personalità forte come Gianni Letta o Giuliano Amato, che però non sia tecnico come quello di Monti, ma che serva solo per redigere la legge elettorale e qualcuna delle leggi in comune a tutti i partiti come l’abolizione dell’Imu o la riduzione delle tasse per le imprese. Portati a termine i pochi punti in programma, si tornerà al voto.
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