Smog in Cina a livelli record, l’accusa del regista Chen Kaige: “Uccide la creatività”

di Paola Pagliaro
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inquinamento pechino

Smog in Cina a livelli record e scattano le proteste di cittadini, ambientalisti ed esponenti di spicco della cultura cinese. L’ultima denuncia-allarme è quella del regista Chen Kaige, 61 anni, vincitore della Palma d’Oro nel 1993 con il film Addio mia concubina:

L’inquinamento atmosferico, ha dichiarato Kaige, mi rende incapace di concentrarmi sulle mie creazioni artistiche.

Ad alcuni potrà suonare come una scusa per la mancanza di nuove idee di successo ma che l’ispirazione manchi in un clima saturo di polveri sottili e privo ormai di bellezza non è difficile da credere. Spiega Kaige:

Sono circondato da un clima terribile. Non ho un posto in cui andare. Non riesco a concentrarmi sulle mie creazioni artistiche.

All’agenzia di stampa Xinhua Kaige ha parlato di un’atmosfera strana, spaventosa e incredibile. Il regista ha poi citato un episodio testimonianza dell’ormai invivibilità di Pechino: la morte di un pregiato albero di giuggiolo di due anni:

Se un albero come questo muore, l’uomo potrà mai fare qualcosa di migliore?

Le dichiarazioni di Kaige riflettono il crescente clima di preoccupazione dell’opinione pubblica cinese per una crescita selvaggia che sta uccidendo il Paese. I cittadini non sono in ansia soltanto per i livelli di inquinamento atmosferico. A preoccuparli c’è infatti anche il rifiuto del governo di avviare delle ricerche sullo stato di inquinamento del suolo. Il degrado ambientale dilaga nel Paese e devasta anche le acque, gravemente contaminate in più aree della Cina.

Nel mese di gennaio, il ministero della protezione ambientale ha indicato l’agenda del Paese per il contenimento dello smog: le città in cui i livelli medi di inquinamento atmosferico sono il ​​15% al ​​di sopra della norma dovranno soddisfare gli standard entro il 2015. Le città più colpite, con i livelli di inquinamento del 30% al di sopra della norma nazionale, avranno invece come tempo massimo il 2030.

Fonte: Guardian Environment
Foto: © Thinkstock

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