Il tuo gatto ansima mentre gioca, durante un viaggio in auto o quando fa molto caldo? Allora soffre di un problema respiratorio noto come dispnea. Se noti che ha la bocca spalancata, la lingua di fuori e il respiro affannoso, fai molta attenzione agli altri sintomi presenti.
L’affanno nei gatti non è un sintomo comune come nei cani. I cani quando corrono, giocano, sono eccitati o hanno caldo, spesso hanno la lingua penzoloni e il fiato corto, senza che questo sia un rischio per la loro salute.
Ma quando sono i gatti ad ansimare potrebbe trattarsi di un problema serio, ad esempio l’asma felina. I gatti infatti in genere non respirano a bocca aperta. In questo approfondimento capiremo perché il gatto ansima e come riconoscere le malattie che causano il respiro affannoso nei gatti.
Quando il respiro affannoso del tuo gatto è normale
Anche se per il gatto ansimare non è normale come lo è per il cane, a volte l’affanno non è niente di preoccupante. Ecco in quali situazioni non rappresenta un pericolo per la salute:
- Il gatto ansima mentre gioca. Il respiro affannoso nei gatti è normale durante e dopo aver svolto un esercizio fisico intenso, ad esempio una lotta giocosa con un altro gatto o una corsa per catturare la preda.
- Il gatto ha l’affanno per l’ansia o per un forte stress, ad esempio in auto perché ha paura del viaggio.
- Il respiro affannoso è dovuto al caldo.
In tutti questi casi, il gatto tornerà a respirare normalmente dopo essersi riposato e una volta scomparsa la causa dell’affanno. Se fa molto caldo, ad esempio, gli basterà stare un po’ al fresco per abbassare la temperatura corporea.
Le cause del respiro affannoso nel gatto
Se invece il tuo gatto ansima senza un’apparente ragione, portalo subito dal veterinario. Potrebbe soffrire di una di queste malattie:
- Malattie cardiache. Il respiro corto è associato a una serie di problemi del cuore. Un gattino con l’affanno ad esempio potrebbe soffrire di malattie cardiache congenite.
- Asma. Se il tuo gatto ha il respiro affannoso e accelerato, emette sibili ad ogni respiro e ha la tosse, potrebbe soffrire di asma. Questa malattia respiratoria è causata da una reazione allergica a una sostanza irritante per il micio. Quando il gatto viene a contatto con l’allergene ha una crisi d’asma. L’asma felina deve essere curata con farmaci corticosteroidi o broncodilatatori.
- Filariosi cardiopolmonare felina. Questa malattia parassitaria viene curata con una terapia a base di corticosteroidi, farmaci che riducono l’infiammazione. A volte se il gatto non riesce a respirare, potrebbe essere necessario ricorrere all’ossigenoterapia.
- Insufficienza cardiaca congestizia. Il respiro corto e l’affanno, accompagnati da tosse, in questo caso sono causati dall’accumulo di liquidi nei polmoni e intorno ai polmoni del gatto. I fluidi si accumulano quando il cuore non riesce a pompare il sangue correttamente. La cura consiste nel drenaggio dei fluidi in eccesso e nella dilatazione dei vasi sanguigni, che permette al cuore di tornare a contrarsi normalmente. Tra i farmaci prescritti per questa malattia ci sono diuretici come il furosemide, e farmaci che migliorano la funzionalità cardiaca, come l’enalapril. Per prevenire la malattia, assicurati che il gatto assuma abbastanza taurina.
- Infezioni respiratorie virali o batteriche. Se il gatto è stato infettato da un virus o da un batterio potrebbe ansimare e avere serie difficoltà respiratorie. Il veterinario in caso di infezione batterica potrebbe prescrivere degli antibiotici. Tra i rimedi naturali sono molto efficaci il vapore e gli umidificatori. Un ambiente umido a casa aiuterà a sciogliere il muco del gatto, che tornerà a respirare bene più in fretta.
- Peritonite infettiva felina. La FIP è una malattia virale che causa l’accumulo di liquidi nell’organismo. Purtroppo non esistono cure. L’efficacia del vaccino è ancora oggetto di discussione, per questo molti veterinari lo sconsigliano. In caso di FIP il veterinario può solo prescrivere dei glucocorticoidi per alleviare i sintomi del virus.
- La rottura di un dotto del sistema linfatico nel torace. I fluidi che si riversano nel petto provocano difficoltà respiratorie.
Altre cause dell’affanno nel gatto sono:
- anemia
- traumi;
- ernia iatale;
- tumori;
- distensione addominale;
- calo della glicemia;
- disturbi neurologici;
- pleurite;
- emotorace;
- piotorace;
- un forte dolore;
- tromboembolismo felino;
- colpo di calore.
Quando contattare il veterinario
Il veterinario va contattato ogni volta che il gatto ha l’affanno e non c’è una causa che giustifichi il respiro corto, ad esempio aver appena corso per tutta casa come un indemoniato. Se noti altri sintomi, come tosse e bocca aperta, chiama il veterinario o mandagli una mail, descrivendogli tutti i segnali sospetti. Ti dirà cosa fare per placare l’affanno e se il gatto ha bisogno di una visita nel suo studio e di altri accertamenti. Potrebbero essere necessari oltre a un esame fisico, l’elettrocardiogramma, i raggi X, le analisi del sangue.
Tra i sintomi che devono metterti in allarme ci sono:
- letargia;
- gengive bluastre o violacee;
- perdita di appetito;
- respiro rumoroso;
- il gatto sta in piedi o si accuccia con le ginocchia lontane dal resto del corpo e la testa e il collo distesi;
- il gatto si nasconde.
Cosa fare quando il gatto ansima
La cura dell’affanno dipende dalla causa sottostante. Come hai potuto vedere, ci sono tantissime malattie che possono causare il respiro affannoso nel gatto. Solo il veterinario potrà effettuare una diagnosi e prescriverti una cura.
Se porti il tuo gatto dal veterinario, cerca di ridurre al minimo lo stress. Mettilo nel suo trasportino. Trasportarlo in braccio potrebbe infatti rendergli ancora più difficile respirare.
Se il tuo gatto è malato a casa segui scrupolosamente le indicazioni del veterinario. Somministragli i farmaci nelle dosi prescritte dal medico. Attieniti ai suoi consigli sulla dieta da seguire e le altre precauzioni per alleviargli il disagio.
Se il tuo gatto è ansioso o stressato, evita di toccarlo ogni secondo o di rassicurarlo di continuo. Comportati normalmente per non rischiare di agitarlo ancora di più.