La Lega Nord si affaccia alle elezioni del 2018 consapevole di essere in una posizione di vantaggio. Mai infatti nella sua storia politica ha avuto tanto peso (e tanti voti). I leghisti si presentano con la candidatura di Matteo Salvini a Premier, ma alla fine, votando Lega, gli elettori devono essere consapevoli che in realtà stanno votando Premier Silvio Berlusconi. Qualora la coalizione di Centrodestra dovesse ottenere la maggioranza, il leader sarebbe il fondatore di Forza Italia. Indubbio è comunque che la Lega quest’anno avrà più parlamentari di sempre. Andiamo ad analizzare il programma elettorale della Lega Nord.
Il programma elettorale della Lega Nord parla alla pancia degli italiani
Come da tradizione, la Lega parla alla pancia degli italiani. I suoi temi “cavallo di battaglia” non sono tanto lavoro ed economia, ma nazionalismo e sicurezza. Non è un caso che nei sondaggi le maggiori impennate si hanno in seguito a vicende riguardanti i migranti. Aprendo il sito della Lega Nord alla pagina dedicata al programma elettorale spiccano nei primi posti proprio questi temi.
A sorpresa il punto principale del programma elettorale della Lega Nord non è il tradizionale “mandiamoli a casa” o “aiutiamoli a casa loro”, ma riguarda l’accoglienza. In particolare si apre ad un’accoglienza per donne e bambini che scappano dalla guerra. Parole di conciliazione, dunque, accompagnate però dalla promessa di un “biglietto di sola andata” per i profughi. L’intenzione è rimarcata da un manifesto enorme pubblicato sulla stessa pagina che titola “STOP invasione”. Non ha di certo bisogno di ulteriori approfondimenti. Altro punto fondamentale, che mira alla “pancia”, è quello dello Ius Soli. Anche qui lo slogan “No Ius Soli” risulta decisamente chiaro. A completare il quadro si aggiungono i proclami di difesa dei confini e di tutela della legittima difesa.
Tasse ed economia secondo la Lega Nord
Molto chiaro il programma sulle tasse del Carroccio. La “ricetta” per far ripartire l’Italia, secondo Salvini, è una flat tax al 15%. In altre parole si tratterebbe di un’aliquota unica, uguale per tutti, che andrebbe a sostituire gli scaglioni fiscali attualmente in vigore. L’idea di una flat tax sui redditi è condivisa con l’alleato forzista, anche se le cifre sarebbero divergenti. Mentre per Berlusconi la flat tax dovrebbe corrispondere all’attuale scaglione inferiore (23%), per i leghisti dovrebbe essere ancora più basso.
La novità, tra le proposte del Carroccio, sarà la cosiddetta Pace Fiscale. Di cosa si tratta? Il partito che si è sempre opposto alle concessioni per chi aggira la legge, altro non fa che avallare un nuovo condono. Con l’obiettivo di attirare i voti delle persone che devono ancora estinguere il proprio debito con la vecchia Equitalia, oggi semplicemente Agenzia delle Entrate, Salvini propone un condono tombale per tutte le cartelle sotto i 100 mila euro. La Pace Fiscale prevede di dare la possibilità a chi ha una cartella inferiore a centomila euro di pagare solo il 10% dell’importo dovuto. In questo modo si recupererebbero somme che, dopo battaglie in tribunale, si rischia comunque di non recuperare, e al contempo non si aiuterebbero i grandi evasori che hanno debiti con lo Stato di milioni di euro.
Lega: il programma su lavoro ed Europa
La prima strategia da adottare per quanto riguarda il lavoro riguarderà l’abolizione incondizionata della Riforma Fornero. Secondo Salvini infatti, la disoccupazione potrebbe essere drasticamente ridotta nel caso in cui agli italiani fosse concesso di andare in pensione prima, con la quota 100 (somma di anni anagrafici e lavorativi). Inoltre anche il leader della Lega Nord, come altri avversari, punta ad una somma reddituale di base. Si chiama Salario Minimo Garantito e prevede che qualsiasi lavoro non potrà essere pagato meno di 7 euro l’ora. In merito al comparto scuola non ci sono grossi impegni, se non quello di abolire la riforma renziana della Buona Scuola.
Per quanto riguarda l’Europa, con Salvini al Governo si aprirebbe un vero e proprio conflitto. Il leader leghista è stato chiaro: se l’Europa gli consente di apportare tutte le riforme che vuole va bene, altrimenti “non serve”. Uno degli slogan da questo punto di vista è: “Schiavi dell’Europa? No, grazie”. Questa espressione potrebbe anche voler dire “Italexit”, ovvero un’uscita dall’UE, anche se non è mai stato annunciato esplicitamente. Nel programma elettorale della Lega Nord compare l’espressione Basta Euro. L’idea è di uscire dalla moneta unica adottando una moneta propria (che non necessariamente sarà la Lira) senza però uscire necessariamente dall’Europa. La Svezia e la Polonia sono il modello che la Lega intende seguire.
Per approfondire: Politiche 2018 Lega Nord