Venti punti. Questo è il programma elettorale del Movimento 5 Stelle per le elezioni 2018. Venti punti di un programma che, come dice lo slogan, è fatto per l’Italia, scritto dagli italiani. Ricordiamo infatti che il movimento fondato da Beppe Grillo “decide” le sue mosse politiche tramite dibattiti e mini-referendum online. Il candidato Premier sarà Luigi Di Maio e non è prevista nessuna alleanza. Anche se, a differenza del passato, i grillini hanno aperto ad eventuali alleanze post elettorali qualora non si dovesse avere una maggioranza certa. Proviamo ad analizzare il programma elettorale del Movimento 5 Stelle suddividendolo nelle macro-categorie principali.
Movimento 5 Stelle: il programma sul lavoro
Il Movimento 5 Stelle punta a far ritornare l’Italia ad un passato lavorativo con un occhio alle nuove tecnologie. Il passato è rappresentato da una maggiore rappresentanza sindacale e maggiore partecipazione. Il futuro è rappresentato dagli incentivi all’innovazione e alla digitalizzazione. Uno degli aspetti più interessanti e innovativi del programma riguarda la riduzione dell’orario di lavoro. Si tratta di una pratica che ha trovato ottimi riscontri nel Nord Europa, in particolare in Germania e nei Paesi scandinavi. In sostanza si tratta di ridurre la settimana lavorativa a meno delle attuali 40 ore, incoraggiando il part-time e scoraggiando gli straordinari. Inoltre si potrebbe anche ridurre la settimana lavorativa a 4 giorni soltanto, permettendo al lavoratore di avere più tempo per riposarsi e dedicarsi alla famiglia.
Per quanto riguarda il capitolo pensioni, l’intenzione è quella di far decidere al lavoratore. Sarà possibile infatti scegliere in base al proprio lavoro se privilegiare l’età anagrafica o l’anzianità lavorativa. Si punta ad estendere le tutele nei confronti dei cosiddetti lavori “usuranti” e nei confronti dei lavoratori “precoci” (quelli che hanno iniziato a lavorare quando ancora minorenni). Il M5S punta a ridurre la disoccupazione proprio mandando in pensione i lavoratori prima, in modo da dare maggiori opportunità di ingresso nel mondo del lavoro ai giovani. Con il movimento al Governo, la pensione minima salirà a 780 euro.
Le idee sull’istruzione
Rientra nelle attività lavorative anche il programma riguardante scuola e università. Maggior peso bisogna darlo alla scuola pubblica che sia “davvero gratuita, democratica, aperta, inclusiva e innovativa”. Ad oggi la spesa pubblica sulla scuola ammonta al 7,9% della media europea; l’intenzione del partito di Di Maio è di portarla al 10,2%. Queste risorse in più servirebbero per garantire strutture migliori con migliori strumenti e maggiore offerta formativa. Maggior spazio verrebbe dato agli strumenti digitali. Per quanto riguarda l’università, il M5S prevede incentivi alla ricerca introducendo l’Agenzia Nazionale per la Ricerca; aumentare i finanziamenti per l’università pubblica basandosi sui meriti, rivedere la governance degli Atenei reintroducendo il modello pre-2010; supportando l’offerta formativa online.
L’Economia per il Movimento 5 Stelle
Lo sviluppo economico per il M5S passa da ambiente, energia, sviluppo tecnologico, rifiuti zero, autoproduzione, piccola e media imprenditoria e stabilità del posto di lavoro. Per mettere in pratica questi buoni propositi, il programma prevede incentivi per incrementare la produzione sul territorio nazionale, tutelando i prodotti italiani; promuovendo la cultura e l’innovazione tecnologica. Molte delle risorse verrebbero recuperate dalla razionalizzazione delle opere pubbliche, tagliando gli enti inutili, ridimensionando gli investimenti all’estero e aumentando i controlli sulle aziende che lavorano con la Pubblica Amministrazione. L’industria deve avere un maggior legame con l’università. Previsti incentivi per gli acquisti di beni strumentali ad alta tecnologia e alla ricerca. L’obiettivo è di creare imprese innovative. Tra le misure concrete c’è l’abolizione del minimale Inps che ha finora bloccato la nascita di tante micro-imprese, incentivare i coworking e l’open data; aumentare la promozione all’estero dei successi italiani per attrarre professionalità e investimenti; aumentare la soglia della no tax area a 10 mila euro e ridurre le aliquote IRPEF.
Ambiente ed Europa
Uno dei capisaldi del programma del Movimento resta sempre quello del riciclo, riuso ed economia circolare. Molte leggi andranno in questa direzione. In merito ai rapporti con l’estero, sono previste politiche per favorire l’export e limitare l’import, eventualmente anche imponendo dazi doganali. Lo sviluppo dell’economia passa anche dal superamento dei vincoli europei come il Fiscal Compact, la soglia del 3% nel rapporto deficit/Pil e le politiche di austerity. L’intenzione è di far “pesare” l’importanza dell’Italia nel panorama europeo per superare queste barriere. Infine, ma non meno importante, si punta a ridurre le tasse sulle imprese e il lavoro; reddito di cittadinanza e sostegno alle imprese che effettuano investimenti, in particolare quelle che si dedicano all’export.
Sulle banche, il Movimento 5 Stelle propone maggiori controlli per evitare altri casi di crack e risparmiatori rovinati. Il primo passo sarà la separazione netta tra banche commerciali e banche d’affari, per permettere al cittadino di tutelare i propri risparmi; il secondo sarà aumentare la vigilanza bancaria. A seguire nuove norme sull’anatocismo e l’usura, la realizzazione delle leggi anti-speculazione e la realizzazione di un nuovo sistema di pagamenti condiviso. Questo nuovo sistema, totalmente gratuito e basato sulle nuove tecnologie, permetterebbe di ridurre i costi bancari e combattere evasione e riciclaggio di denaro, nonché aumenterebbe la velocità nei pagamenti e la privacy. Infine una interessante novità riguarderebbe la nuova Banca Pubblica per gli Investimenti. Si tratta di una banca che investe solo in attività di interesse pubblico come finanziamenti per adeguamento alle misure antisismiche, efficientamento energetico, infrastrutture, filiere innovative, finanziamento acquisto prima casa e altre operazioni simili.
Infine un’ulteriore spinta all’economia potrebbe arrivare dalla politica sulle telecomunicazioni. Essa prevede la diffusione della banda larga in tutto il Paese; lo sviluppo del 5G; l’adeguamento alle norme europee sul digitale terrestre di seconda generazione; riforma della Rai che costerebbe meno allo Stato.
Le politiche sociali del Movimento 5 Stelle
Il punto cardine delle politiche sociali del M5S riguarda la sicurezza e l’immigrazione. Una delle idee riguarda la possibilità di accorpare Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia Penitenziaria in un’unica forza di Polizia. In questo modo si avrebbe un migliore coordinamento e importanti risparmi per lo Stato. Il modello potrebbe anche essere rivisto accorpando questi quattro rami in solo due. Importante sarà anche la revisione dei bilanci delle forze armate, a volte costosi più dei prezzi di mercato.
Per quanto riguarda l’immigrazione, fondamentale sarà superare gli accordi di Dublino che obbligano il Paese di sbarco (nella maggior parte dei casi l’Italia) a prendersi carico dell’immigrato. Uno dei provvedimenti a programma riguarda l’embargo della vendita di armi nei Paesi in cui in cui c’è la guerra civile. La riduzione delle guerre in Africa infatti ridurrebbe l’afflusso migratorio in Europa. A questo si devono aggiungere la fine dello sfruttamento dei Paesi poveri e la creazione di corridoi legali di immigrazione per ridurre le traversate in mare e l’arricchimento degli scafisti. Il M5S propone di ricollocare equamente gli immigrati tra i vari Paesi europei in base ad alcuni parametri come popolazione, grandezza, Pil e tasso di disoccupazione. Per farlo verrebbero istituite delle commissioni territoriali che ridurrebbero i tempi per il riconoscimento e lo smistamento degli immigrati. In Italia infatti il tempo medio di questa procedura è 18 mesi, in altri Paesi europei è 6 mesi.
Le politiche sociali passano anche dalla sanità. Per ridurre i costi per lo Stato non bisogna tagliare ma investire in politiche di prevenzione. La prima è quella sull’alimentazione, la seconda è l’ambiente. Prevista anche una riforma dell’attività professionale medica, riforma dell’accesso ai farmaci, sblocco del turnover tra i medici, politiche anti-ludopatia.
Per approfondire: programma M5S