I cibi del buonumore cambiano in base all’età. I giovani adulti (18-29 anni) hanno bisogno di una quantità maggiore di carne (bianca o rossa) per stare bene mentalmente. Superata la soglia dei trent’anni invece sono frutta e verdura a restituirci il sorriso. Sono queste le conclusioni a cui è giunto un recente studio condotto dalla Binghamton University.
Cosa mangiare prima dei 30 anni per migliorare l’umore
I ricercatori, coordinati dalla dottoressa Lina Begdache, hanno analizzato la dieta di un campione di persone di tutto il mondo. Dai dati raccolti con un questionario online anonimo è emerso che i giovani adulti dipendono da cibi che aumentano la disponibilità e la concentrazione dei precursori dei neurotrasmettitori nel cervello. Tra questi la carne.
I giovani che mangiavano carne meno di tre volte alla settimana e facevano esercizio fisico meno di tre volte alla settimana erano più stressati e di malumore. Questo perché il consumo di carne e l’esercizio fisico contribuiscono entrambi alla produzione di serotonina e dopamina, sostanze chimiche che migliorano l’umore.
I cibi del buonumore dopo i 30 anni
Dopo i 30 anni invece i cibi del buonumore cambiano. Gli over 30 infatti sono più dipendenti dagli alimenti ricchi di antiossidanti, come la frutta e la verdura. In questa fascia d’età ci servono più antiossidanti perché aumenta la produzione dei radicali liberi, sostanze che interferiscono con il cervello, aumentando lo stress e il disagio mentale. Secondo questa ricerca, a incidere positivamente sull’umore dopo i 30 anni sono anche alcune buone abitudini alimentari:
- non saltare la colazione;
- non abusare di alcolici e sostanze eccitanti come la caffeina e la teina;
- limitare il consumo di carboidrati con un picco glicemico elevato.
Dopo i 30 anni ridurre il consumo di cibi e bevande che aumentano ansia e nervosismo è importante. Superata questa età infatti la capacità di reagire allo stress e regolarne i livelli diminuisce. Un consumo eccessivo di caffeina e carboidrati semplici fa scattare la reazione umana allo stress, nota come Combatti o fuggi, anche in momenti in cui non è necessaria. I risultati dello studio sono stati pubblicati sulla rivista Nutritional Neuroscience.
Fonte: Science Daily