Congedo di paternità: come funziona in Italia e all’estero

di Paola Pagliaro
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congedo di paternità

I Governi di ogni colore che si sono succeduti nell’ultimo secolo di storia d’Italia hanno sempre incentivato le nascite. Purtroppo però l’hanno fatto solo a parole. Se il congedo di maternità, per una questione fisica, è inevitabile, quello di paternità è sempre stato molto limitato. In Italia oggi esiste il congedo di paternità. Era stato inizialmente stabilito soltanto per i lavoratori dipendenti, mentre dal 2016 è stato introdotto anche per gli autonomi. Ma è solo un contentino. Ben diversa la situazione all’estero.

Come funziona il congedo di paternità in Italia

Un neo papà che volesse passare qualche giorno con il figlio appena nato dovrà fare i salti mortali. Nonostante il Governo Gentiloni abbia annunciato da tempo la volontà di portare il congedo parentale a 15 giorni, in realtà al momento in Italia i padri hanno diritto a 2 giorni di congedo più altri 2. I primi due sono obbligatori per i lavoratori dipendenti da sfruttare entro i primi 5 mesi dalla nascita (o dall’adozione) del bambino. Gli altri due giorni sono facoltativi, e si possono ottenere soltanto qualora la madre rinunciasse a due dei suoi giorni di congedo. Per quanto riguarda gli autonomi, il congedo di paternità è ancora più stringente: si può chiedere entro il 3° mese e non in contemporanea con quello della madre. D’altra parte, per poter usufruire dei due giorni aggiuntivi, almeno in questo caso la madre non sarà costretta a rinunciarvi. Ma anche all’estero funziona così?

Il congedo di paternità negli altri Paesi

Nelle altre nazioni del mondo la situazione per i neo papà è molto più rosea. E non solo per il colore del fiocco della neonata. Le condizioni di lavoro migliori al mondo sono quelle della Svezia. Lì i neogenitori hanno diritto complessivamente a ben 480 giorni di congedo quando nasce una nuova vita, con l’80% dello stipendio pagato. Di questi 480, 90 vanno di diritto al padre. Il motivo di tale scelta è che, secondo la concezione svedese, è molto importante che nei primi mesi di vita si crei un legame forte tra neonato e padre, e l’unico modo per realizzarlo è che il padre sia presente.

Se pensate che solo in Svezia possano essere accordati vantaggi del genere, vi sbagliate. Anche nella piccola e fredda Estonia, ex Paese del blocco Sovietico, la situazione è idilliaca. Non appena il neonato nasce, il neopadre ha 2 settimane di congedo. Fino al secondo mese di vita ha anche la possibilità di chiedere qualche giorno in più. Una volta terminato il tempo del congedo di maternità, entrambi i genitori hanno a disposizione un totale di 435 giorni da dividersi come vogliono per trascorrere del tempo con il neonato.

Evidentemente il freddo metereologico viene sopperito dal calore paterno in quanto i congedi di paternità rilevanti sembrano prerogativa dei Paesi gelidi. In Islanda, per esempio, la madre ha 3 mesi di congedo, il padre altri 3 mesi, e poi ci sono ulteriori 3 mesi che possono dividersi come vogliono; in Lituania i padri hanno diritto a 28 giorni di congedo, ai quali se ne aggiungono altri 1.092 da dividersi con le madri. Inoltre hanno diritto al pagamento dello stipendio pieno per 365 giorni.

In Slovenia i giorni di congedo di paternità sono 90; in Ungheria c’è una settimana certa e 156 settimane da dividere come si vuole con la madre, fatte salve le 24 settimane di maternità obbligatoria; in Norvegia i neo papà possono andare in congedo da 0 a 10 settimane a seconda del reddito delle mogli e, dopo la fine della maternità, i neo genitori possono suddividersi altre 46-56 settimane a piacimento. Infine in Finlandia i padri hanno diritto a 8 settimane di congedo, più ferie parziali garantite finché il bambino non inizia ad andare a scuola.

Fuori dall’Europa le cose vanno decisamente peggio. Pochi i Paesi che riconoscono il congedo di paternità come l’Australia (18 settimane pagate e 52 facoltative non pagate, tutte da dividere tra i genitori), il Canada (dopo la maternità ci sono 35 settimane da dividere tra i genitori), o il Giappone (dopo il periodo di maternità i neogenitori possono dividersi un anno di congedo).

Esistono infine Paesi come Stati Uniti o Francia in cui il congedo di paternità non è nemmeno previsto (e in America anche ottenere quello di maternità è un’impresa).

Foto: Pixabay

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