Ottenere un prestito in Italia oggi è molto facile. Ci sono diverse soluzioni che abbiamo approfondito in altri articoli in passato. In molti potrebbero pensare però che, arrivati ad una certa età, agli anziani i prestiti non vengano più concessi. Sbagliato! Esistono infatti i cosiddetti prestiti terza età. Si tratta di concessioni di denaro, solitamente riconosciute dopo una certa soglia di età, da restituire nel breve-medio periodo. Vediamo come funzionano.
Chi può richiedere i prestiti terza età
Non esiste una regola ben precisa per la concessione dei prestiti terza età, ogni istituto finanziario decide le proprie. Solitamente però si orientano tutti su alcuni requisiti generali, ovvero:
- Avere una soglia di età minima (intorno ai 65 anni);
- Non superare una soglia di età massima (di solito circa 80 anni);
- Richiedere importi non troppo elevati;
- Restituzione in un numero di anni sostenibile (massimo 10) o con altre forme di pagamento.
Inoltre, in base alla tipologia di prestito richiesta, bisognerà avere uno o più dei seguenti requisiti:
- Reddito certo (es. pensione);
- Casa di proprietà.
Come richiedere un prestito per la terza età
Esistono diverse forme di prestiti terza età. La più comune è quella del prestito vitalizio. Questa forma consiste essenzialmente nel richiedere un prestito commisurato al valore della propria abitazione, dando la stessa come garanzia. Esiste poi il prestito con nuda proprietà, una forma di finanziamento che consente poi, alla morte del richiedente, di far passare la casa di residenza nelle mani della banca. Altra forma di prestito nota è la cessione del quinto, ovvero un finanziamento che viene rimborsato direttamente dall’Inps che trattiene un quinto della pensione. E poi ci sono i prestiti semplici, ovvero erogazione di denaro restituibile con rate mensili prestabilite a tasso fisso. In questo caso il prestito va restituito in pochi anni, commisurati all’età e alle condizioni fisiche del richiedente.
Per richiedere un prestito per gli anziani bisogna effettuare una ricerca in base alle proprie esigenze. Alcuni istituti pretendono che ci si rechi di persona per stipulare l’accordo, altri consentono di redigere il contratto via fax o online.
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