Città più pericolose del mondo: c’è anche Napoli nella top 10

di Paola Pagliaro
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città più pericolose del mondo

Terrorismo, mafia, criminalità diffusa, guerre. Sono tanti i fattori che rendono un luogo tra le città più pericolose del mondo. Di solito siamo abituati a considerare “vittime” di queste piaghe le aree mediorientali o dell’America Latina. Per questo quando nella top 10 delle città più pericolose del mondo viene inserita una città italiana, la sorpresa è doppia. Di certo Napoli non è mai stata un’oasi pacifica, ma probabilmente nessuno si aspettava fosse considerata all’estero in questo modo. L’articolo che ha suscitato scalpore è stato pubblicato pochi giorni fa sul The Sun. Già il titolo è tutto un programma: Most Dangerous Corners of the Earth, ovvero gli angoli più pericolosi della Terra. Ecco quali sono le “città maledette”.

Le città più pericolose d’Europa

Città pericolose sono presenti in tutto il mondo, ma il Sun ne individua 2 in Europa: Napoli e Kyev.

Mafia killings are common place in Naples

ovvero le uccisioni di mafia sono comuni a Napoli. Questo il commento principale alla “scheda” del capoluogo partenopeo. Secondo la rivista britannica, Napoli avrebbe il triste primato di omicidi non derivati da una guerra. Anche se quella scatenata dalla Camorra si può considerare a tutti gli effetti una guerra. Faide familiari, le “paranze dei bambini” portate alle luci della ribalta dallo scrittore Roberto Saviano, i collegamenti con il crimine organizzato di tutto il mondo, il fatto che la Camorra sia organizzata in clan che si fanno guerra tra di loro. Tutti questi aspetti rendono la città di Napoli una tra le più pericolose al mondo. Sì perché se la ‘ndrangheta calabrese e Cosa Nostra siciliana hanno una struttura gerarchica che, anche se malato, mantiene un certo ordine, questo ordine nel napoletano non c’è. E così può capitare che una persona innocente che passeggia per strada possa rimanere uccisa da un proiettile vagante. Quello che ha scosso di più il redattore britannico è che l’età dei killer di Napoli si sta abbassando sempre più, e di recente ne è stato scoperto uno che di anni ne aveva appena 12. Il giornalista conclude la sua disamina affermando che in Italia esisterebbe un’espressione “va’ fa Napoli” che significherebbe “va’ all’Inferno”.

E così il capoluogo campano viene considerato anche peggiore di Kyev, capitale dell’Ucraina e teatro di scontri da anni. Esattamente dal 2013 quando sono cominciate le tensioni tra filorussi e filoccidentali. Qui tra proteste, barricate e scontri, tra atti di vandalismo e di vera e propria violenza personale, in pratica non si vive un giorno di pace da quasi quattro anni.

Le città più pericolose del mondo fuori dall’Europa

Per trovare posti peggiori di come viene descritta Napoli bisogna varcare i confini europei. Ben noti i problemi in Russia e Medioriente. Grozny viene considerata la città più pericolosa della Russia in quanto si può venire arrestati o picchiati solo per essere omosessuali. Senza dimenticare gli atti terroristici interni ormai noti da decenni. E poi c’è Raqqa, in Siria, considerata la capitale dell’Isis. Qui si combatte una guerra da anni tra i terroristi e il resto del mondo. La pericolosità non deriva solo dalle bombe, ma anche dalla Shaaria, la legge islamica imposta dagli uomini del califfato, la quale consente l’uccisione per futili motivi come per esempio una donna che circola per la strada a volto scoperto.

Proseguendo verso il resto dell’Asia si incontrano le città di Karachi, in Pakistan, che si è guadagnata l’appellativo di “megacity più pericolosa del mondo” e seconda città più pericolosa della Terra a causa di omicidi politici e non, attacchi suicidi e gang; e Manila, capitale della Filippine, dove a causare la morte di migliaia di innocenti ogni anno sono i cartelli della droga. Si calcola che siano almeno 5600 le persone uccise in questa guerra tra narcotrafficanti e Stato.

Scendendo verso l’Africa si scopre che, nonostante siano passati tanti anni dalla crisi in Somalia, a Mogadiscio la situazione non è per niente migliorata. Questa città, divenuta famosa per la povertà e per i suoi abitanti che morivano di fame, oggi è considerata una delle più pericolose al mondo per colpa di Al-Qaeda. L’organizzazione terroristica che una volta faceva capo a Osama Bin Laden è ancora molto radicata in quest’area dell’Africa, e gli attentati contro la popolazione sono all’ordine del giorno. La guerra civile è finita ma si continua a morire senza alcun motivo.

Molto nota la pericolosità delle città dell’America Latina. In particolare il Sun ne prende due come esempio. Una è Caracas, la capitale del Venezuela. Qui è in corso una rivolta contro il regime militare che va avanti da anni. E la guerra civile, si sa, provoca disoccupazione e povertà, ingredienti che spianano la strada alla droga e alle gang. L’altra città considerata tra le più pericolose al mondo è San Pedro Sula, in Honduras. Qui la povertà è talmente sentita che alcuni cittadini hanno preso d’assalto lo zoo per cibarsi degli animali ospitati. In questa città si conta un tasso di omicidi di 173,6 persone ogni 100 mila abitanti, il più alto al mondo.

Le città pericolose che non ti aspetti

Napoli non è l’unica città Occidentale che non ci aspettavamo di trovare tra le più pericolose al mondo. Il Sun infatti inserisce nell’elenco anche St. Louis, la città con il più alto tasso di omicidi degli Stati Uniti (59 ogni 100 mila abitanti) e considerata dall’FBI come la città più pericolosa degli USA, ma anche Perth, compresa tutta l’area Occidentale dell’Australia. Queste aree, considerate il futuro dell’economia e un paradiso per i lavoratori di tutto il mondo, in realtà sono molto più pericolose di quanto si potesse pensare.

Perth infatti è la capitale mondiale della produzione di metanfetamina. Tant’è che le città dell’area Ovest dell’Australia sono soprannominate “Ice Towns”, città di ghiaccio, facendo riferimento ai cristalli di metanfetamina. Si drogano praticamente tutti, bambini compresi, e sono nate cliniche che curano esclusivamente i tossicodipendenti da questa droga.

Foto: Pixabay

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