Serie A 2016-2017: dall’addio di Totti allo scudetto Juve, i verdetti

di Onofrio Marco Mancini
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Serie A 2016-2017

Il campionato di Serie A 2016-2017 passerà alla storia per diversi motivi. È stato infatti quello del sesto scudetto consecutivo della Juventus, record assoluto in Italia e in Europa. È stato il torneo in cui ha esordito il primo Millenial (Kean, nato nel 2000 e autore anche di un gol). Ha segnato l’esordio in Serie A di una piccola squadra di provincia, il Crotone, in grado di ottenere la salvezza più rocambolesca mai vista nella massima serie. Ma il campionato di Serie A 2016-2017 è stato anche quello dell’addio a uno dei calciatori più forti della storia italiana: Francesco Totti. Le sue lacrime, il suo discorso, hanno commosso l’Italia, e ci hanno fatto sentire un po’ tutti romanisti per qualche minuto. Ma vediamo cosa dice la classifica alla fine della stagione.

Serie A 2016-2017: la classifica finale

La Juventus porta a casa il sesto scudetto consecutivo, il 35esimo vinto sul campo, il 33esimo secondo le statistiche ufficiali. La squadra di Allegri ha dominato in lungo e in largo il torneo, com’era facilmente prevedibile ad inizio campionato a leggere la rosa. Qualificata direttamente in Champions League sarà la Roma, grazie al gol di Perotti al 90′ dell’ultima giornata di campionato. Per un pelo invece il Napoli si dovrà accontentare di passare dai play-offs per accedere alla massima competizione europea.

Impresa storica dell’Atalanta che non solo riesce a qualificarsi per l’Europa League, ma lo fa anche da quarta in classifica che significa qualificazione diretta. Ai play-offs vanno anche Lazio e Milan, con i rossoneri che di turni preliminari ne dovranno disputare due. Retrocedono invece in Serie B Pescara e Palermo che praticamente in questa Serie A 2016-2017 non sono mai stati in partita, e anche l’Empoli che era rimasto salvo per tutto il campionato, ma che è scivolato proprio all’ultima giornata.

Le pagelle della Serie A 2016-2017

Voto 10 a due squadre: la Juventus perché ha vinto il campionato, ma anche all’Atalanta che partita con l’obiettivo salvezza ha chiuso al quarto posto. Merito dei bergamaschi l’aver lanciato tanti giovani dal futuro assicurato come Caldara, Conti, Kessie, Spinazzola, nonché di aver ri-lanciato le carriere dei vari Petagna, Papu Gomez e anche dello stesso Gasperini. L’hanno soprannominata il Leicester italiano, magari l’Atalanta non vincerà mai lo scudetto, ma il suo campionato l’ha già vinto.

Voto 8 a Roma e Napoli. I giallorossi e i partenopei hanno chiuso un campionato da applausi rispettivamente con 87 e 86 punti. In altre stagioni con tutti quei punti si vincevano gli scudetti, nella Serie A 2016-2017 si sono dovuti “accontentare” del secondo e terzo posto. Hanno però mostrato il miglior gioco del campionato, con il Napoli che ha anche stabilito il record di gol segnati in un torneo (94).

Voto 7 alla Lazio, Milan e Crotone. La squadra di Simone Inzaghi iniziava il campionato già sconfitta. Con il record negativo di abbonati, tanta confusione in panchina con Bielsa che all’ultimo momento decide di non accettare l’incarico e “Inzaghino” richiamato in fretta e furia. Con Candreva passato all’Inter e senza nomi altisonanti sembrava destinata ad un campionato da sparring-partner. E invece la Lazio si piazza al quarto posto per tutto il campionato, e solo la gestione scellerata delle ultime due giornate la fa concludere al quinto. Un risultato che ad inizio campionato sembrava impossibile da raggiungere. Discorso abbastanza simile per il Milan, senza campioni e con una società traballante. Alla fine Montella salva per i capelli la stagione strappando la qualificazione all’Europa League. Infine merito al Crotone che ha pagato un inizio tremendo con l’ultimo posto fisso a causa dell’inesperienza della maggior parte dei suoi giocatori e dell’assenza di uno stadio di casa. Da quando però si è cominciato a giocare allo Scida la squadra calabrese è rinata, ha cominciato a giocare un grande calcio e negli ultimi 2 mesi ha portato a casa più punti della Juventus, riuscendo a salvarsi.

Voto 6 per Torino, Sampdoria, Cagliari, Sassuolo, Udinese e Chievo. Queste squadre hanno “fatto il loro”. Un campionato senza infamia e senza lode. Forse un po’ deludente quello del Sassuolo, dopo il sesto posto dell’anno scorso, ma giustificato dai tanti infortuni patiti. Ci si aspettava qualcosa in più dal Toro che però non aveva i giocatori e l’esperienza per raggiungere vette più alte. Missione compiuta comunque per tutte: salvezza raggiunta con largo anticipo e campionato tranquillo.

Voto 5 per Bologna e Fiorentina. I bolognesi hanno stentato tanto durante tutto il campionato con un gioco che spesso latitava e se non fosse stato per i demeriti altrui sarebbero stati coinvolti nella zona retrocessione. Male anche i viola, con una rosa del genere dovevano lottare per l’Europa, e invece hanno mollato già a metà campionato.

Voto 4 per Inter e Genoa. I nerazzurri avevano gli uomini per qualificarsi in Europa League e addirittura sperare nel terzo posto. E invece spogliatoio spaccato, 4 allenatori in una stagione, una società assente e alcuni calciatori che hanno reso al di sotto delle proprie potenzialità, aggiunti alla figuraccia in campo europeo, hanno portato l’Inter a restare fuori dalla prossima Europa e a portare a casa un campionato deludente. Male anche il Genoa che alla fine del girone d’andata sembrava una squadra di fenomeni. A sbagliare è stata la società che ha ceduto i suoi giocatori migliori a gennaio e ha così inanellato una serie di sconfitte consecutive che l’hanno portata ad un passo dalla retrocessione.

Voto 3 per l’Empoli. La squadra di Martusciello retrocede, e si merita ampiamente il terz’ultimo posto. La colpa dei toscani è stata di mollare psicologicamente due volte. La prima quando, a metà girone d’andata, le tre squadre sotto (Pescara, Palermo e Crotone) andavano lentissime. Con una decina di punti di distacco si sentivano ormai la salvezza in tasca e hanno cominciato a giocare con sufficienza, spesso puntando al pareggio. E poi, dopo un piccolo colpo di reni, i toscani hanno mollato nuovamente quando il Crotone sembrava la Juventus e loro non hanno saputo reagire psicologicamente. E così dopo 37 partite trascorse al quart’ultimo posto, nell’ultima è arrivata la beffa. Chi è causa del suo mal…

Voto 2 a Pescara e Palermo. Queste due squadre praticamente non sono mai scese in campo quest’anno. Una delusione dopo l’altra, difese da Serie B (se non peggio) attacchi il primo inesistente, nonostante la presenza in panchina di Zeman, il secondo appoggiato soltanto sulle spalle di Nestorovski, buon giocatore ma che non è Messi, e quando cala lui i gol non arrivano. La loro retrocessione praticamente è stata scontata per tutta la stagione.

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