Lavoratori autonomi: cosa cambia con la nuova legge sullo smart working

di Onofrio Marco Mancini
0 commenti

smart working

Finalmente, dopo anni di battaglie, i lavoratori autonomi, leggesi partite IVA, sono tutelati. Non ancora ai livelli dei lavoratori dipendenti, ma qualche diritto in più viene oggi riconosciuto. Il Parlamento ha approvato, in maniera definitiva, il ddl denominato smart working. Per qualcuno è il jobs act degli autonomi. Comunque lo si voglia leggere, ci sono delle novità importanti per circa 250 mila lavoratori che proveremo a riassumere qui di seguito.

Novità fiscali per lavoratori autonomi con lo smart working

Viene data facoltà alle casse previdenziali private di attivare prestazioni sociali dietro versamento di contributi. Anche l’Inps, gestione separata, può alzare la propria aliquota per migliorare le prestazioni in fatto di maternità e malattia. Un’importante novità riguarda la deducibilità di una serie di spese che prima non si potevano scaricare. Parliamo di spese alberghiere, di trasporto, ristoranti e tutte le altre che possono essere fatturate. Adesso potranno essere deducibili al 75%. Sale anche la soglia di deducibilità della spesa per l’aggiornamento, che adesso arriva a 10 mila euro.

Smart working: le nuove tutele

Il primo punto importante da sottolineare è quello retributivo. Uno smart worker non potrà, per legge, percepire uno stipendio inferiore a quello di un dipendente occupato in un ruolo analogo.

Anche se non per tutte le tipologie di lavoratore autonomo, per la prima volta viene riconosciuta l’indennità di disoccupazione. Oggi si chiama dis-coll, abbreviazione che sta per disoccupazione del collaboratore. Hanno diritto alla dis-coll tutti i lavoratori autonomi il cui contratto scade e si ritrovano senza lavoro. A fronte di questa tutela, l’aliquota contributiva viene aumentata (come indicato nel paragrafo precedente) dello 0,51%.

Un provvedimento che invece riguarda tutti ha a che fare con il pagamento delle fatture. Non solo viene confermata la precedente disciplina che voleva un massimo di 60 giorni per pagarle, ma viene anche stabilito che sono tenute a rispettare questa scadenza anche le Pubbliche Amministrazioni. Pena: multe e more. I contratti non si potranno modificare in modo unilaterale e (novità rilevante) vengono riconosciuti i diritti di utilizzazione economica su invenzioni e altri lavori originali realizzati nell’ambito di un contratto. Per fare un esempio un ingegnere che brevetta un’invenzione mentre è sotto contratto con una grande azienda ha gli stessi diritti dell’azienda allo sfruttamento economico dell’invenzione stessa. Prima di questa modifica il diritto apparteneva esclusivamente all’azienda.

Se una lavoratrice autonoma rimane incinta, il rapporto di lavoro non si può più estinguere. La legge sullo smart working stabilisce invece la possibilità per la donna di mantenere “congelata” la sua posizione fino ad un massimo di 150 giorni di gravidanza, gestiti a sua scelta. Inoltre la lavoratrice può scegliere da chi farsi sostituire. Il congedo parentale in caso di gravidanza sale a 6 mesi non tutti spendibili immediatamente, ma fino al terzo anno d’età compiuto del figlio. Se invece si ha una gravidanza ma si rinuncia al congedo parentale si riceve l’indennità di maternità.

Stipulando il nuovo contratto di smart working con un’azienda, il lavoratore autonomo mantiene il diritto di lavorare soltanto negli orari giornalieri e settimanali massimi. Abolito dunque lo sfruttamento del lavoro anche sabato e domenica. Viene così riconosciuto quello che è stato ribattezzato il “diritto alla disconnessione”. Inoltre è stato stabilito che il lavoro può essere realizzato, seppur in parte, anche da casa o comunque al di fuori della sede aziendale.

Novità anche in caso di malattia: se l’infortunio o la malattia sono certificati talmente gravi da non permettere di lavorare per oltre 60 giorni, viene sospeso il versamento dei contributi previdenziali e dei premi assicurativi. Inoltre si ha diritto ad un’indennità del 50% rispetto a quella ospedaliera per un massimo di 61 giorni. Infine da adesso gli autonomi hanno anche facoltà di partecipare agli appalti pubblici. Ulteriori novità si potranno conoscere iscrivendosi presso lo sportello per il lavoro autonomo che verrà istituito presso i centri per l’impiego. Un tavolo permanente presso il Ministero del Lavoro proseguirà i lavori per monitorare la situazione dei lavoratori autonomi e farla evolvere.

Nota: alcuni dei provvedimenti, specialmente in materia fiscale, non si applicano ai titolari del regime forfettario.

Foto: Pixabay

Potrebbe interessarti anche

Lascia un commento