La Svizzera non fa parte dell’Unione Europea. Pur trovandosi nel cuore dell’Europa, il Paese elvetico ha deciso di non far parte dei trattati dell’UE. Per questo motivo molte regole che valgono per i nostri vicini come Francia, Austria o Germania, per la Svizzera non valgono. È dunque normale chiedersi quali documenti servono per viaggiare in Svizzera. E soprattutto, visto che non fa parte dell’Unione Europea, per varcare i confini basta la carta d’identità o c’è bisogno del passaporto? Vediamo queste e altre informazioni utili per organizzare un viaggio in Svizzera.
I documenti che servono per viaggiare in Svizzera
Nonostante la Svizzera non faccia parte dell’Unione Europea, l’unico trattato a cui ha aderito è quello di Schengen. Per questo motivo, se provenite dall’Italia o da un altro Paese europeo, per entrarvi è sufficiente la carta d’identità valida per l’espatrio. Pur essendo valida la carta d’identità, le autorità svizzere, notoriamente molto severe, potrebbero chiedere anche un secondo documento, quindi una patente o un passaporto è sempre meglio portarseli dietro.
Grazie ad alcuni accordi stipulati tra Italia e Svizzera è valida la carta d’identità cartacea che è stata rinnovata con il semplice timbro dell’ufficio anagrafe (dettaglio non da poco perché non è accettata in tutto il mondo). Non è invece accettata la carta d’identità elettronica scaduta accompagnata da una proroga cartacea. Non è necessario alcun visto d’ingresso né per turismo né per lavoro o altri scopi. Non vi è necessità di giustificare il motivo della propria visita per un soggiorno fino a 3 mesi.
Se però decidete di trasferirvi, per esempio per lavoro, per un periodo superiore ai 3 mesi, dovete segnalarlo presso il Comune nel quale risiederete entro 14 giorni dall’arrivo. Dopo aver ottenuto un lavoro si può fare richiesta di un permesso di soggiorno per lavoro valido per la durata del contratto. Se l’attività è autonoma, bisogna fare richiesta di permesso di soggiorno per attività lucrativa indipendente. Infine se si lavora come frontalieri (cioè si viaggia tra Italia e Svizzera almeno una volta a settimana) si può ottenere il permesso di lavoro come frontalieri. Il permesso ha validità di solito di un anno, ma se il contratto di lavoro dura di meno, il permesso vale fino alla scadenza del contratto di lavoro. È possibile richiedere un permesso da frontaliero più lungo se il contratto di lavoro è più lungo o indeterminato, fino ad un massimo di 5 anni. Se si perde il lavoro non si deve lasciare immediatamente il Paese ma si può far domanda alle autorità svizzere per rimanere fino ad un massimo di altri 3 mesi per cercare un altro lavoro.
Dalla moneta ai trasporti, altre info utili per viaggiare in Svizzera
In Svizzera non c’è l’euro ma il franco svizzero. Il cambio è comunque quasi alla pari, quindi è molto facile fare i conti. Un euro equivale infatti a 1,07 franchi. Non vi sono limitazioni all’ingresso di denaro in Svizzera, però alla dogana bisogna dichiarare gli importi superiori ai 10 mila euro. Importi molto elevati potrebbero essere sottoposti ad altre procedure di controllo per evitare spostamenti di denaro sporco. Le carte di credito sono accettate ovunque, il bancomat no, ma è possibile prelevare col bancomat italiano dagli sportelli delle banche svizzere. Il prelievo avviene solo in franchi.
Attenzione a ciò che trasportate: derrate alimentari, benzina e altri beni potranno essere valutati. Sono liberi tutti quelli che servono direttamente ai privati in viaggio durante il loro soggiorno. Tutto ciò che è considerato eccessivo verrà tassato con un’IVA all’8 o 2,5% a seconda del bene, a partire da una franchigia di 300 franchi svizzeri. Per esempio il carburante è consentito solo quello presente nell’auto e una scorta extra di 25 litri: un importo superiore viene tassato. La carne, selvaggina esclusa, che si può importare senza incorrere nella tassa è 1 Kg, latte e burro 1 litro, bevande alcoliche fino a 5 litri fino al 18% di volume, 1 litro oltre il 18%, sigarette, sigari e simili fino a 250 pezzi o grammi. Il trasporto di armi o di specie protette, sia animali che vegetali, è vietato. Non vi sono invece indicazioni precise per il trasporto di animali da compagnia. L’unica indicazione è che cani, gatti o furetti devono essere vaccinati contro la rabbia (da almeno 30 giorni) e microchippati.
Per quanto riguarda la sanità, non vi sono restrizioni di rilievo. È consigliabile portare con sé la tessera sanitaria fornita del TEAM (Tessera Europea di Assicurazione Malattia) perché, in caso di eventuali visite mediche presso le strutture pubbliche, vi sono in atto convenzioni con il sistema sanitario nazionale italiano per il pagamento delle spese. È probabile che la struttura vi chieda il pagamento della prestazione. Se siete forniti della tessera sanitaria potete farvi rimborsare dalla vostra ASL una volta rientrati in Italia. In generale comunque non c’è necessità né di certificazioni né di vaccini obbligatori.
Spostarsi in Svizzera è molto semplice: è consigliabile utilizzare i mezzi pubblici che sono tra i più efficienti al mondo. Il treno è piuttosto caro, meglio scegliere l’autobus se non si hanno a disposizione tanti soldi. Se ci si sposta in auto, è importante sapere che per viaggiare in Svizzera in autostrada bisogna acquistare la vignetta. Si tratta di un adesivo che si attacca al parabrezza che costa 40 franchi e vale un anno. Durante il periodo di validità si possono percorrere tutte le autostrade senza pagare niente di più. La patente italiana è valida anche in Svizzera.
Il voltaggio della corrente è 230V, il fuso orario è lo stesso dell’Italia. Per ulteriori informazioni visitate il sito della Farnesina Viaggiare Sicuri.
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