In trent’anni di ricerche non è mai stata trovata una connessione certa tra l’uso dei cellulari e lo sviluppo dei tumori negli esseri umani, ma oggi arriva un possibile campanello d’allarme dal National Toxicology Program degli Stati Uniti. È importante sottolineare che lo studio è stato fatto sui topi, ma si sa quanto il corpo degli esseri umani sia molto simile a quello di questi mammiferi e dunque i risultati possono valere per entrambe le specie.
Lo studio su cellulari e cancro: le conclusioni preliminari
I ricercatori del National Toxicology Program specificano che i risultati per ora sono solo preliminari e hanno bisogno ancora di tempo per completarli, ma in ogni caso dimostrano come un’esposizione di topi e ratti a pesanti dosi di alcuni tipi di radiazioni da cellulari possono far sviluppare il tumore al cervello e al cuore. Anche se questi dati possono sembrare allarmanti, sono stati notati alcuni aspetti che si possono definire “curiosi”. I ratti femmina infatti non sembrano soffrire dello stesso sviluppo tumorale dei ratti maschio, e inoltre anche i topi che si sono ammalati, stranamente, hanno vissuto di più rispetto ai topi che non sono stati esposti alle radiazioni.
Ad ogni modo, afferma John Bucher, direttore associato del programma, il suo staff è convinto che i tumori siano collegati all’esposizione. Anche in passato ci sono stati lunghi dibattiti prima di accertare, per esempio, che il fumo provocasse il tumore ai polmoni, e così l’obiettivo dei ricercatori è dimostrare come sia possibile ridurre drasticamente il rischio di sviluppare neoplasie semplicemente usando gli auricolari al posto del contatto diretto col cellulare.
I dati su tumori e cellulari
Al momento non compaiono associazioni dirette tra cellulari e cancro. Ogni anno nei soli Stati Uniti vengono diagnosticati oltre 23 mila casi tumore al cervello, ma dagli anni ’90, da quando cioè i cellulari hanno cominciato a diffondersi, non sono stati riscontrati incrementi statistici. Secondo i ricercatori però non sarebbero tanto i tumori al cervello a preoccupare, quando i gliomi e gli schwannomi (o neurinomi, tumori del cuore), particolarmente riscontrati tra i ratti. Per questo lo IARC, l’Agenzia per la Ricerca sul Cancro Internazionale, ha inserito le radiazioni da cellulari nell’elenco dei “potenziali cancerogeni”.
Lo studio si occupava di esporre 2500 ratti, compresi alcuni incinta, a diverse tipologie di radiazioni da cellulari per 10 minuti sì e 10 minuti no, continuando questa alternanza per 18 ore al giorno e per 2 anni, e poi hanno confrontato i dati con altri ratti che invece non venivano esposti. I risultati provano come ci siano stati effetti sui topi neonati che sembravano più gracili rispetto al normale, ed è stata notata anche una bassa incidenza di glioma maligno (3,3%), mentre non sono state trovate tracce di iperplasia. E, come detto all’inizio, non sono stati notati effetti sui ratti femmina. Ulteriori ricerche serviranno per avere un quadro più chiaro della situazione.
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