Dal 2014 la tassa sui rifiuti ha cambiato nome. Da Tares è stata ribattezzata Tari. La sostanza però non cambia più di tanto. Se proprio una distinzione va trovata, va detto che mentre prima con la Tares un inquilino avrebbe dovuto “autodenunciarsi”, comunicando i dati catastali al Comune per il calcolo della tassa, adesso con la Tari la tassa rifiuti arriva automaticamente a casa, indipendentemente se si comunicano o meno i dati, visto che comunque il Comune li ha già. Chi deve pagare questa tassa? A quanto ammonta e quando si paga? Ecco le risposte a tutte le vostre domande.
Tassa rifiuti: come si calcola la Tari
Il calcolo della tassa rifiuti è piuttosto complesso da effettuare a casa, e per questo i Comuni inviano direttamente il bollettino precompilato che va soltanto pagato. Prima di tutto va compreso a quale categoria appartiene la propria abitazione. Le categorie, dopo l’ultima modifica entrata in vigore nel 2014, prevedono che i locali adibiti a scopo abitativo (case familiari comuni) prevedano un pagamento minimo di 1 euro al metro quadro, qualora il Comune non abbia deliberato diversamente. Se però i locali sono adibiti ad uso diverso (per esempio si utilizza un piano per un salone di bellezza, oppure un garage viene trasformato in sala da ballo e così via), le tariffe variano fino ad un massimo di 4 euro al metro quadro per gli studi medici o 4,50 € per i supermercati.
Questa tariffa va poi moltiplicata per un coefficiente che corrisponde al numero di occupanti della casa. Non è detto che se ci sono 3 persone, si moltiplica per 3, in quanto ogni Comune decide autonomamente i coefficienti. I metri quadri presi in considerazione sono soltanto quelli calpestabili e non tengono conto di giardini e altre pertinenze. Infine va tenuto conto che ogni Comune ha la libertà di stabilire delle detrazioni, per esempio per gli inquilini con basso reddito, per gli over 75 o per altre categorie ancora.
Quando e come si paga la tassa rifiuti
Come detto in precedenza, non c’è necessità di effettuare un calcolo “fai da te” per la tassa rifiuti in quanto il bollettino della Tari arriva direttamente presso l’abitazione via posta. I Comuni si prodigano per inviarlo già a partire dal mese di maggio di ogni anno, e una volta ricevuto, l’inquilino può decidere di pagarlo in un’unica rata entro il 16 giugno successivo, oppure in due rate, la prima il 16 giugno e la seconda entro il 16 dicembre.
È tenuto a pagare la Tari il proprietario dell’immobile; qualora fosse concesso in affitto, il pagamento della tassa rifiuti spetta al 100% all’inquilino. In caso di coinquilini o co-proprietari, il pagamento va effettuato in solido (quota uguale per tutti i proprietari o tutti gli inquilini). Il pagamento si può effettuare in posta, attraverso il bollettino ricevuto, oppure in banca o da casa tramite home banking con l’apposito modello F24.
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