L’Abi, nel suo rapporto mensile, si conferma ancora una volta ottimista, arrivando a parlare addirittura di chiara e consolidata uscita dallo stato di recessione economica. Un ottimismo che comunque è supportato dai dati, che al di là di improvvide eventuali interpretazioni non possono mentire.
Quindi secondo i dati raccolti dall’associazione delle banche italiane, sono andati bene in generale i finanziamenti erogati, che hanno nuovamente e nettamente superato la raccolta ottenuta presso il pubblico (dato che però indica ancora chiare difficoltà di risparmiare o su come risparmiare in tempi di crisi), il che denota una fase espansiva delle politiche di credito degli istituti di credito.
A beneficiare di questa maggiore generosità sono in primis le aziende, che vedono il numero di richieste di prestito rifiutate nettamente in calo, con una crescita superiore al 16% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, e in modo ridotto anche il credito al consumo che beneficia di una risalita di un punto percentuale. Invece per quanto riguarda le famiglie il dato in sé si conferma negativo, con un calo di un modesto -0,1%, ma che paragonato ai periodi precedenti, mette a segno un netto miglioramento (considerato il -0,6% del mese precedente e -4.5% su base annuale).
Il settore dei privati continua ad essere trainato in primis da quello dei mutui, con una ripartizione molto equilibrata tra banche online e tradizionali, seguito poi dalle richieste di prestiti di lunga durata come le cessioni del quinto dello stipendio, nei confronti delle quali c’è stata una intensificazione dell’offerta operata dalle principali banche, come Unicredit, Intesa Sanpalo ed il prestito Bnl.
Di contro sono però ulteriormente aumentate le sofferenze bancarie, che hanno superato la quota del 17% (nel 2007 erano pari a circa il 7%) sia per i privati che per le imprese, da imputare ad un peggioramento della congiuntura economica e dall’incremento della disoccupazione.
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