Il caldo record dei giorni scorsi ha spinto milioni di italiani ad utilizzare, anche impropriamente, i condizionatori d’aria. Non tutti seguono i consigli del Ministero della Salute che dice di non superare i 5 gradi di differenza tra l’aria esterna e la temperatura impostata interna, e così in molti, esagerando con il condizionatore 24 ore su 24, sono stati in parte responsabili di diversi black-out in tutta Italia. In particolare in questo mese di luglio c’è stato un pauroso blackout a Milano che ha lasciato senza elettricità per 3 giorni centinaia di abitazioni. Per questo la società responsabile dell’erogazione dell’energia elettrica A2A ha proposto un rimborso.
Come ottenere il rimborso per il Blackout a Milano di luglio 2015
Secondo i calcoli della società A2A tra il 6 e l’8 luglio scorsi circa 10 mila cittadini residenti nella città di Milano si sono ritrovati senza energia elettrica, peraltro in giornate con punte superiori ai 40 gradi di temperatura percepita. Per ovviare a questo disagio, la società ha deciso di erogare rimborsi fino a 225 euro a testa, anche perché ha dovuto riconoscere che se c’è stato questo blackout, la colpa è stata anche dei suoi giunti fragili e non solo dei cittadini accaldati. Oltre a promettere di risolvere il problema dunque, la A2A rimborserà anche i suoi utenti. Ma come si può fare per ottenere i rimborsi?
Non c’è bisogno di presentare alcuna richiesta. A2A ha rimborserà automaticamente 30 euro in bolletta per ogni utenza domestica che è rimasta senza energia per oltre 8 ore; 150 euro per ogni attività commerciale fino a 12 ore di inattività, mentre oltre le 12 ore i rimborsi per le attività commerciali saranno di 225 euro. I rimborsi verranno riconosciuti direttamente in bolletta, sotto forma di sconti. Inoltre A2A ha anche accettato di valutare eventuali casi particolari per provvedere a rimborsi superiori.
Come ottenere i rimborsi in altri casi di blackout
Il blackout a Milano purtroppo non è stato l’unico, anche se è stato quello che ha destato più scalpore. Altroconsumo ha aggiornato il suo sito con le precisazioni sui rimborsi nel caso anche voi lettori siate stati vittime nei giorni scorsi di una mancanza di corrente, e la vostra società non abbia rilasciato annunci in merito. L’associazione dei consumatori precisa che esiste dal 2008 in Italia un fondo per le emergenze previsto per casi simili e, pertanto, in caso di blackout in qualsiasi città il rimborso avviene automaticamente in bolletta senza farne richiesta. Le cifre sono simili a quelle annunciate da A2A, e cioè dai 30 ai 35 euro a seconda delle responsabilità del disservizio, fino ad un massimo di 300 euro per le attività commerciali e per mancanza di elettricità oltre le 12 ore. Se nella bolletta successiva non c’è il rimborso, è possibile contattare il venditore o il distributore dell’energia per chiedere di valutare la propria situazione.