Il Copyright sui panorami non verrà più introdotto nell’Unione Europea. La legge denominata Freedom of Panorama, che nonostante il nome di fatto comportava una serie di restrizioni alla libertà, è stata respinta dal Parlamento Europeo su iniziativa della stessa relatrice che la legge l’aveva proposta con tutt’altro spirito. Blogger, fotografi e gente comune potranno continuare a fotografare edifici e monumenti in pubblico senza più paura di vedersi recapitare il conto a casa.
La legge del Copyright sui panorami
Presentata alcuni mesi fa dalla “pirata” Julia Reda, parlamentare europea tedesca che voleva unificare tutte le leggi europee sulla libertà di fotografare i monumenti (ma anche di utilizzare e modificare le opere dell’ingegno gratuitamente), la legge è stata letteralmente ribaltata da oltre 500 emendamenti che avevano imposto una visione della “freedom of panorama” al contrario: se vuoi utilizzare questo materiale devi pagare. L’assurdità della legge prevedeva ad esempio che chiunque volesse scattare una foto ad un edificio o a un monumento e volesse usarla per scopi commerciali (dalle cartoline fino ad un post sul proprio blog con la pubblicità) dovesse chiedere l’autorizzazione, e pagarla, a chi quell’edificio o quel monumento l’ha costruito.
La mobilitazione del web questa volta ha vinto
Su iniziativa della stessa Julia Reda che ha visto violentare la sua proposta di legge, il mondo del web e dei fotografi si è ribellato. Petizioni con oltre 460 mila firme e richieste di non approvare la legge mosse da colossi come Wikipedia, che ha minacciato di rimuovere migliaia di foto dal web, alla fine hanno avuto la meglio. Giovedì 9 luglio c’è stato il voto definitivo di Bruxelles: i sì alla legge sono stati appena 40, i no 502, la legge non è passata.
Cosa succede adesso che questo attacco alla libertà di fotografia è stato respinto? Di fatto, nell’immediatezza, non accade nulla perché continueremo a seguire le leggi di ogni Paese com’erano state stabilite fino ad ora, ma secondo la parlamentare tedesca questa mobilitazione ha dato un segnale tanto forte alle lobby e all’Europarlamento che darà il via ad una serie di riforme che porteranno a rivedere completamente la legge sul copyright. Per esempio verranno proposte leggi per fare copie private delle opere (dai video alle canzoni) per poterle modificare, per scaricare un e-book da un servizio e leggerlo su un e-reader di un altro servizio, per usare materiale protetto da copyright per i corsi a scopo educativo ed altre iniziative simili.
Foto: Julia Reda su Facebook