Cosa succede se la Grecia esce dall’Euro

di Onofrio Marco Mancini
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grecia esce dall'euro

Il parlamento greco ha approvato un referendum per uscire dall’Euro: se dovessero vincere i sì, la Grecia saluterebbe l’attuale Unione Europea. Non è ancora chiaro il ruolo che potrebbe ricoprire successivamente, se cioè assumere un ruolo simile a quello della Gran Bretagna (ok all’area Schengen ma con regole e valuta propria), oppure uscire definitivamente e non farne più parte in tutto e per tutto. Secondo lo statuto dell’Unione, l’uscita dall’Euro è irreversibile e la Grecia verrebbe “cacciata”, ma potrebbe trovarsi un accordo diverso.

Durante questo week-end, dopo l’ennesima richiesta lacrime e sangue della Troika (innalzamenti delle tasse e dell’Iva sul turismo e sui beni alimentari) il Premier Tsipras ha detto basta: la Grecia, già messa in ginocchio, rischia definitivamente di spezzarsi. Per questo motivo chiederà al popolo, tramite referendum, se restare o no nell’Unione. Ma cosa potrebbe accadere se la Grecia esce dall’Euro? E soprattutto cosa succederebbe all’Italia?

Se la Grecia esce dall’Euro, cosa succede allo Stato ellenico

La prima e più immediata conseguenza sarebbe la dichiarazione ufficiale di default: le banche non potrebbero più restituire i miliardi di finanziamento ricevuti dalla BCE. Il Fondo Monetario Internazionale e tutte le banche e i creditori vari (Italia compresa, per un’esposizione da 65 miliardi di euro) potranno richiedere un immediato risarcimento dei loro crediti.

Immediatamente verranno chiusi i rubinetti dei finanziamenti della BCE e del fondo per i prestiti di emergenza dal quale la Grecia sta prendendo a piene mani negli ultimi tempi. Non avendo più i fondi necessari a pagare gli stipendi pubblici e le pensioni, le banche sarebbero costrette a pagare con delle cambiali (chiamate Iou), rimandando il problema. Con gli Iou è possibile rinviare i pagamenti e, se una persona volesse incassarli prima della scadenza, pagherebbe una commissione. Se dopo alcuni mesi continuasse quest’assenza di liquidità, la Grecia sarebbe costretta a riprendere a stampare la dracma con una svalutazione molto importante rispetto all’euro, si stima all’incirca intorno al 40%.

Probabilmente le aziende sarebbero costrette a far rientrare i capitali dall’estero e a bloccare i dividendi. A quel punto sta alle varie banche mondiali creditrici decidere cosa fare. Probabilmente si darà tempo alla Grecia di far ripartire l’economia con una dracma svalutata fino alla scadenza naturale del debito (anno 2021), sperando che riesca a far fronte a quanti più debiti possibile. Attualmente si stima che i greci abbiano un debito di circa 600 miliardi di euro, un quarto di quello italiano, ma con un’economia molto più disastrata.

Cosa succede all’Italia se la Grecia esce dall’Euro

Lo scenario italiano è molto più incerto in caso di default della Grecia. La preoccupazione numero uno si chiama spread. C’è chi paventa già un ritorno all’Era Berlusconi-Monti con uno spread a 500-600. Più probabilmente si salirà intorno ai 150 punti, elevato ma non disastroso. I catastrofisti affermano che gli attacchi speculativi non verranno più portati alla Grecia ma al secondo Paese più debole in questa catena di debiti, ovvero l’Italia. Le grandi banche mondiali per adesso tendono ad escludere questa eventualità. All’Italia (e alla Spagna) verrà chiesto di intraprendere quelle riforme di ristrutturazione che la Grecia non ha intrapreso e, se dovessero farcela, lo spread potrebbe tornare sotto quota 100 punti; al contrario in caso di fallimento si potrebbero superare i 250 punti di spread e perfino i 300.

La conseguenza peggiore per l’Italia è che, essendo falliti tutti i tentativi di tenere bassi i tassi d’interesse, la BCE cominci a rialzarli, dando un colpo molto duro alle imprese. In questo modo quella crescita calcolata da Renzi che quest’anno dovrebbe raggiungere lo 0,7% e l’anno prossimo l’1,4 verrebbe nuovamente azzerata, facendoci ripiombare in recessione. Non ci saranno invece problemi per le banche che da tempo si sono disimpegnate con la Grecia e per questo non ci sarà il rischio di vedere anche da noi l’assalto ai bancomat come sta avvenendo in Grecia.

Foto: Wikipedia

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Referendum in Grecia: 3 scenari possibili dopo il no 6 Luglio 2015 - 09:21

[…] in cui si rischiano saccheggi e tumulti, la Grecia sarebbe costretta a ristampare la dracma, la vecchia valuta nazionale, e dovrebbe far ripartire l’economia con un nuovo corso monetario ed una situazione interna […]

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