Condono cartelle Equitalia: requisiti e come ottenerlo

di Onofrio Marco Mancini
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Le cartelle Equitalia sono un’incubo per gli italiani, ma per una volta possiamo darvi una bella notizia: è entrato ufficialmente in vigore un condono sulle cartelle Equitalia precedenti agli anni ‘2000. Probabilmente nella fascia di persone che ne potranno beneficiare sono rimasti ormai in pochi, ma è comunque un po’ di ossigeno in tempi di crisi.

Il condono delle cartelle Equitalia era già stato deciso due anni fa ma il Ministero dell’Economia ha deciso di pubblicare sulla Gazzetta Ufficiale il decreto attuativo che rende applicabile tale condono solo questa settimana. Cosa prevede il condono di preciso?

Condonate le cartelle Equitalia, ma non per tutti

Purtroppo non tutti potranno accedere al condono delle cartelle Equitalia. I requisiti per potervi rientrare sono:

  • Le cartelle devono essere precedenti al 31 dicembre 1999
  • Non devono superare il valore di 2000 euro (nei 2000 euro devono rientrare anche gli interessi di mora e le spese aggiuntive).

Non rientrano tra le cartelle condonabili quelle frutto di concordato, accordo di ristrutturazione o transazione fiscale, e neppure quelle aventi a che fare con altri Paesi dell’UE (es. Iva da importazione). Se dunque avete in qualche cassetto una cartella di Equitalia che rientra in questa casistica, è possibile annullarla o trasmettendo comunicazione presso l’agente di riscossione della vostra città, oppure in via telematica. L’Agenzia delle Entrate è tenuta a controllare che i requisiti siano rispettati e deve inviare comunicazione di cancellazione della cartella al cittadino entro 6 mesi dalla ricevuta della comunicazione.

Nell’elenco delle cartelle Equitalia condonabili rientra praticamente di tutto, dalle tasse non pagate alle multe, fino ai contributi previdenziali. In questo modo il Ministero ha voluto liberarsi di pratiche molto vecchie che probabilmente non sarebbero mai state concluse perché se dopo 15 anni una persona non ha pagato la multa, probabilmente non lo farà mai. Le spese di tenuta a registro e riscossione sarebbero state probabilmente superiori all’importo richiesto, e per questo motivo si è deciso di annullarle definitivamente.

Fonte: Gazzetta Ufficiale
Foto: Freeimages

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