La Juventus si laurea campione d’Italia per la quarta volta consecutiva, e la Serie A in questo lunghissimo week-end (che finirà martedì 5 maggio) dà il suo secondo responso definitivo, dopo aver accertato la retrocessione in Serie B del Parma. Ma riviviamo la giornata numero 34 della Serie A.
Sampdoria-Juventus 0-1: Mihajlovic aveva detto di non voler far festeggiare alla Juventus lo scudetto a Marassi, ma la sua Samp fa molto poco per impedirlo. C’è molta intensità in campo, le due squadre giocano senza troppi tatticismi, ma alla fine occasioni nitide la Samp non ne crea. Quella giusta invece capita sulla testa di Vidal, lasciato solo sul secondo palo dopo un cross di Lichtsteiner, che segna il gol-scudetto.
Sassuolo-Palermo 0-0: due squadre senza più obiettivi si affrontano in una gara che sembra quasi un amichevole. Le occasioni non mancano ma sono clamorosi gli errori sottoporta di Zaza e Dybala nel finale. Il pareggio è giusto.
Roma-Genoa 2-0: nell’anticipo dell’ora di pranzo la Roma fa quel che vuole contro un Genoa piuttosto arrendevole. Nel primo tempo i giallorossi dominano e passano con Doumbia che approfitta di uno svarione di Roncaglia, salta un avversario e segna il suo secondo gol consecutivo. Nella ripresa gli ospiti provano ad affacciarsi in avanti ma in contropiede, in pieno recupero, Florenzi chiude la pratica dopo una cavalcata di 60 metri.
Verona-Udinese 0-1: altre due squadre senza più obiettivi si affrontano a viso aperto e ne esce una bella partita. La gara è equilibrata, potrebbe segnare chiunque, ma a spaccare la partita ci pensa l’arbitro che, forse in maniera troppo severa, espelle Sala dopo un fallo un po’ troppo duro. Un minuto dopo l’espulsione, Di Natale trova la rete della vittoria. Il Verona si lancia in avanti, resta addirittura in 9 e non trova il gol del pari.
Inter-Chievo 0-0: ancora un’Inter inconcludente si mostra a San Siro. Altri due punti lasciati sul campo in una gara che i nerazzurri meriterebbero di vincere (almeno una decina le occasioni create), ma che rischiano di perdere con un contropiede al novantesimo di Paloschi che va a sbattere contro Handanovic.
Fiorentina-Cesena 3-1: non c’è partita allo stadio Artemio Franchi con i viola che fanno quello che vogliono per oltre un’ora. Apre le marcature Ilicic che raddoppia su rigore, chiude il discorso Gilardino nella ripresa. Uno spunto di Rodriguez serve per segnare il gol della bandiera ma ormai il Cesena è ad un passo dalla B.
Atalanta-Lazio 1-1: sembrava una partita facile per la Lazio, ma dopo uno sfogo iniziale i bergamaschi prendono la partita in mano e schiacciano gli avversari. Vanno anche in gol con l’ex Biava e sfiorano il raddoppio più volte grazie ad uno scatenato D’Alessandro. Ma Marchetti tiene vivi i suoi e nella ripresa Parolo segna in acrobazia. Nel finale potrebbe accadere di tutto ma il risultato non cambia e così il pari serve più all’Atalanta che alla Lazio.
Napoli-Milan 3-0: partita strana per il Milan che paradossalmente resta in 10 dopo 42 secondi per espulsione di De Sciglio, ma per 70 minuti disputa una delle migliori partite di quest’anno. Higuain si fa parare il rigore scaturito dal fallo del terzino milanista e il Milan resta in gara, andando anche a sfiorare il vantaggio con Bonaventura. Ma alla lunga l’uomo in meno si sente e alla fine il Napoli passa con un destro precisissimo di Hamsik. Sbloccata la gara, il Napoli dilaga: prima Higuain e poi Gabbiadini firmano il 3-0 che rilancia le speranze Champions del Napoli.
A 4 giornate dalla fine solo due sono i responsi definitivi: vittoria della Juventus e retrocessione del Parma. Il Cesena è ormai quasi matematicamente in Serie B, e solo una vittoria questa sera del Cagliari contro il Parma potrebbe mantenere viva la speranza nei sardi di salvarsi. In zona Champions la Roma risupera la Lazio ma il Napoli resta vivo mentre sono almeno 5 le squadre (Fiorentina, Sampdoria, Torino, Genoa e Inter) ancora in gioco per gli altri due posti che mandano in Europa League.