Steatosi Epatica alcolica e non alcolica: dieta e sintomi

di Paola Pagliaro
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steatosi epatica

La steatosi epatica è una patologia che coinvolge il fegato e che è anche conosciuta come fegato grasso (Fatty Liver in inglese è il nome ufficiale della patologia). In questa condizione il fegato subisce un processo di degenerazione spesso causato da abuso di alcool, ma anche da eccesso di carboidrati e lipidi, oppure da qualche patologia che non consente di smaltire in modo corretto i grassi. La steatosi epatica è molto spesso l’anticamera della cirrosi epatica. Il fegato normalmente contiene grasso, ma si parla di steatosi epatica quando la percentuale di grasso supera il 5-10% del peso dell’intero organo. La condizione è considerata un sintomo della sindrome metabolica che può sfociare in obesità e diabete. Solo negli Stati Uniti si calcola ne siano affette circa 15 milioni di persone.

Cosa causa la steatosi epatica

La steatosi epatica può avere diverse cause che si possono suddividere essenzialmente in due categorie: quelle alcoliche e quelle non alcoliche. Quelle alcoliche, com’è facile intuire, possono essere un periodo breve di binge drinking (bere grosse quantità di alcool anche soltanto in una sera o per pochi giorni consecutivi), oppure bere alcool moderatamente ma per lunghi periodi anche di anni. Queste possono comportare complicazioni come epatite C e obesità, ma sono comunque reversibili se si smette di bere.

Le cause non alcoliche sono più complesse. Nella maggior parte dei casi sono collegate ad un consumo eccessivo di grassi e calorie collegato alla scarsa capacità del corpo di smaltirli completamente. La condizione è anche favorita dall’obesità, ma paradossalmente lo è anche in caso di malnutrizione, comprese le diete troppo drastiche che fanno perdere peso rapidamente. Inoltre se la causa non è alcolica significa anche che il fegato ha qualche problema di funzionamento dovuto per esempio ad un’infiammazione, insulinoresistenza o problemi ormonali. Altre cause non alcoliche possono essere colesterolo alto, ipertrigliceridemia e raramente la gravidanza. In questo caso le complicazioni sono anche più preoccupanti perché possono sfociare in cirrosi epatica e tumore al fegato.

Steatosi epatica: i sintomi

Come detto, il sintomo principale della steatosi epatica è l’ingrossamento del fegato. Il paziente si accorge della condizione però solo dopo un esame medico. Per questo bisogna tenere d’occhio gli altri sintomi che sono ittero (pelle gialla), dolore nella zona del fegato, affaticamento, nausea, confusione e calo di peso inspiegabile. Quando la causa non è alcolica possono non esserci sintomi. Anche una semplice analisi del sangue può rilevare dei marker che segnalano problemi al fegato. Quando il medico sospetta qualche patologia al fegato può ordinare una TAC, risonanza magnetica, radiografia o ulteriori esami per una conferma. La conferma si ha con la biopsia del fegato. Sul lungo periodo una steatosi epatica può creare delle cicatrici nel fegato: la cirrosi epatica, con conseguenti difficoltà nella circolazione del sangue e disfunzioni dell’organo.

Steatosi epatica: dieta e cura

Il primo trattamento della steatosi epatica è una dieta più equilibrata. Prima di tutto bisogna evitare l’alcool, ma bisogna anche fare attenzione a non interrompere l’assunzione di alcool all’improvviso quando il corpo è abituato a riceverne in grandi quantità perché si può incorrere in altre patologie. Oltre all’alcool bisogna eliminare dalla dieta anche teina e caffeina, e persino le bevande zuccherate. Aboliti anche i cibi spazzatura, riduzione drastica degli additivi alimentari, dei glucidi, grassi saturi e colesterolo. Viene ridotto anche l’apporto calorico e quello dei carboidrati contenuti in pane, pasta, riso e patate mentre devono essere aumentate le quantità giornaliere di fibre alimentari e antiossidanti. Quando si è sottopeso bisogna aumentare gradualmente l’apporto di proteine.

Il secondo passo è “ripulire” il fegato con determinati cibi come agrumi, olio extravergine d’oliva, mirtilli, carciofo, cardo mariano e mele. Consigliate anche quantità moderate di acidi grassi Omega-3 contenuti nel pesce. Vanno infine regolati i farmaci, eliminando quelli che affaticano il fegato ed introducendone altri indicati dal medico. Può aiutare anche l’esercizio fisico, specialmente se si prova a perdere peso, e assumere integratori di vitamina D. Se tutte queste strategie non funzionano, si passa all’intervento con la chirurgia bariatrica (ma solo nei pazienti obesi) o direttamente con il trapianto di fegato. Prima si interviene sulla steatosi epatica, maggiori sono le possibilità di guarigione completa.

Fonti: Webmd; Fondazionefegato; Medicinet; My-personaltrainer
Foto: Photl

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