La responsabilità civile dei Magistrati è legge: cosa cambia

di Onofrio Marco Mancini
0 commenti

responsabilità dei magistrati

Da oggi la Giustizia in Italia sarà “più giusta”. Lo ha detto il Ministro della Giustizia Orlando dopo che la Camera dei Deputati ha votato il testo che introduce la responsabilità civile dei Magistrati. Più che la Camera, bisognerebbe dire che il testo l’ha votato solo il PD e i partiti di Governo visto che il Movimento 5 Stelle ha votato contro e tutte le altre forze politiche si sono astenute. “Ce lo chiede l’Europa”, è questo il ritornello che continua a ripetere il Governo Renzi (dopo che lo aveva pronunciato il suo predecessore Letta, e prima ancora Monti). Se l’Italia non avesse prodotto questa legge, avrebbe dovuto pagare una multa da 37 milioni di euro.

Ma cosa prevede di preciso la responsabilità civile dei Magistrati? In sostanza la legge dice che quando un Magistrato commette nelle indagini un errore “macroscopico ed evidente”, in sostanza se fa un errore grosso, o peggio voluto, per danneggiare la parte in causa, mentre prima rischiava una procedura lunga e quasi sempre inconcludente, adesso invece pagherà di tasca sua una multa fino alla metà dello stipendio annuo, oltre al provvedimento disciplinare. Per i politici si tratta di un modo per tutelare i cittadini di fronte agli abusi della Magistratura (per anni Berlusconi ha tentato invano di introdurre questa norma), per le toghe invece si rischia di mettere un bavaglio alla Magistratura stessa che, per non incorrere in sanzioni quando ci sono da affrontare schiere di avvocati tra i migliori d’Italia, potrebbero rinunciare a perseguire i ricchi e potenti, prendendosela di fatto solo con i cittadini comuni che non hanno la forza di contrastare un magistrato.

Questi i punti salienti della legge:

  • Il cittadino che fa ricorso può ricevere un risarcimento solo dallo Stato. Lo Stato solo successivamente si rifarà sul magistrato;
  • La rivalsa da parte dello Stato diventa obbligatoria entro 2 anni dalla sentenza (prima era facoltativa) e potrà arrivare al massimo fino al 50% dello stipendio annuale del magistrato;
  • Eliminati i controlli preliminari di ammissibilità della domanda risarcitoria: adesso un giudice non dovrà più controllare se ci sono i presupposti per il ricorso, ma l’apertura della procedura sarà immediata;
  • La colpa grave viene definita tale in caso di fatto inesistente, negazione di un fatto esistente, travisamento del fatto o delle prove, o per emissione di provvedimento cautelare immotivato o al di fuori dei dettami della legge;
  • La clausola di salvaguardia, quella che permette al magistrato di non rispondere delle decisioni prese, non si attua in caso di dolo, colpa grave e violazione manifesta della legge e del diritto europeo.

Foto: Freeimages

Potrebbe interessarti anche

Lascia un commento