Bike sharing a Firenze, come funziona il Mille e una bici

di Paola Pagliaro
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Nonostante Firenze sia una delle città più in vista d’Italia e tra le più visitate dai turisti di tutto il mondo, il servizio di bike sharing è partito fin troppo tardi. Evidentemente il sindaco Renzi, che ha governato la città per 5 anni (9 se consideriamo anche il periodo in cui è stato Presidente della Provincia), ha trovato più urgente realizzare altre opere dato che il primo e unico servizio di bike sharing a Firenze è nato nel 2012 grazie alla cooperativa sociale Ulisse.

Oltre ad essere partito in ritardo, il servizio di bike sharing a Firenze è anche uno dei più “ristretti”, e al contempo anche più costosi d’Italia. Essendo gestito da una cooperativa e non dal Comune infatti, bisogna stare attenti ai costi ed il servizio per la collettività ne risente. Ad oggi, maggio 2014, ci sono solo 225 biciclette per 370 mila abitanti (senza contare studenti, pendolari e soprattutto turisti), suddivise in sole 6 stazioni. Postazioni ubicate in punti strategici della città (4 sono davanti alle stazioni ferroviarie e le altre due davanti ai parcheggi), ma che di certo non favoriscono la mobilità dalle periferie.

Andando ad analizzare il servizio si nota come sia stato pensato di fatto solo per i pendolari. È infatti realizzato in modo ottimale per una persona che arriva in stazione al mattino, prende la bici, la lascia in una stazione vicina al posto di lavoro (possibilmente in centro), e poi la riprende all’uscita dal lavoro e la riconsegna in stazione. Ma per tutte quelle persone che invece hanno altre necessità, utilizzare la bicicletta del bike sharing è praticamente impossibile.

Perlomeno il servizio è informatizzato. Una volta che un utente si è registrato presso un operatore, ottiene la chiave che permette di prelevare e riconsegnare una bicicletta in qualsiasi stazione se si è abbonati, solo a Santa Maria Novella, Santa Croce e piazza Ghiberti per tutti gli altri; gli operatori potranno sempre sapere dove si trova una bicicletta e per questo fornire informazioni utili ai viaggiatori ed anche gestire al meglio la situazione delle bici, in maniera tale che non ne manchino mai nelle varie postazioni.

Il prezzo del bike sharing a Firenze

Come detto, il prezzo è tra i più alti d’Italia. Sono pensate infatti tre tipologie di abbonamenti: quello mensile, destinato ai pendolari o ai residenti; quello per gli abbonati al treno che risiedono nella provincia fiorentina, e poi quello per i non residenti. L’abbonamento mensile costa 22 euro, il singolo biglietto, sia per i non abbonati che per la seconda tipologia di abbonati costa 1 euro per un’ora, quello giornaliero 3 euro, per i non residenti e i non abbonati, il costo è di 2 euro nella prima ora, 5 euro per 5 ore e 10 euro il biglietto giornaliero.

Ma i costi non finiscono qui. Se per caso si consegna la bicicletta al di fuori dell’orario prestabilito, si paga una multa di 10 euro. Eventuali danni o il furto del mezzo vengono addebitati all’utente. Inoltre le bici non sono disponibili 24 ore su 24, ma gli orari cambiano a seconda della stagione e addirittura anche in base alla stazione di riconsegna, mentre domenica e festivi il servizio è inutilizzabile.

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