Il complotto contro Berlusconi? Questa volta è vero

di Onofrio Marco Mancini
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Incredibile ma vero, pare che il complotto per far saltare Silvio Berlusconi dalla Presidenza del Consiglio c’è stato davvero. L’ex Premier da mesi, se non anni, continua a ribadire che c’è stato un golpe nei suoi confronti per farlo cadere nel 2011, tra l’ilarità generale. Ma dalle ultime dichiarazioni provenienti da fonti autorevoli internazionali, sembra che sia così. Non che fosse un martire, al massimo i martirizzati sarebbero gli italiani, ma che delle “forze occulte” straniere tramassero per farlo cadere, questo è stato confermato.

A fare questa incredibile rivelazione è stato Timothy Geithner, ex Ministro del Tesoro degli Stati Uniti, che ha dato alle stampe in questi giorni il suo libro Stress Test. E proprio come il libro di Alan Friedman di qualche mese fa, contribuisce a fare luce in quel periodo oscuro della politica italiana che si è vissuto tra il 2011 ed il 2012.

La situazione di partenza, se così la possiamo definire, vedeva un’Italia allo sbando, se possibile ancor peggio di oggi. La crisi economica stava vivendo il suo momento peggiore e Silvio Berlusconi era al Governo. Ma il suo Governo era davvero povero, erano tanti i fuoriusciti e praticamente la sua maggioranza si reggeva su una manciata di voti. A questo si aggiungeva la scarsa credibilità internazionale dell’Italia, dovuta anche e soprattutto alla poca serietà del suo Presidente del Consiglio (storici i “cucù” alla Merkel, o il sorriso tra Merkel e Sarkozy quando veniva nominato Berlusconi). Lo spread ci dilaniava, era circa il triplo di oggi, ed il debito pubblico aveva ripreso a salire a ritmi mai visti prima.

Che l’Italia avesse bisogno di un cambio di governo era chiaro, anche perché non si faceva più una legge da mesi ed il Parlamento era bloccato dai giochi di potere. In questa situazione, racconta Geithner, pare siano stati proprio gli Stati Uniti a tramare un cambio al vertice. A quanto pare anche alcune fonti vicine al governo dell’Unione Europea di allora confermano che gli emissari statunitensi chiesero al Parlamento Europeo di commissariare l’Italia, ovvero cacciare Berlusconi e porre al comando un commissario del Fondo Monetario Internazionale che mettesse le cose a posto.

L’identikit sembra essere perfettamente quello di Mario Monti, ma non è detto che debba essere andata per forza così. L’Ue ha infatti ammesso le pressioni americane, ma ha anche risposto che sarebbe stato un disastro se ciò fosse accaduto, commissariare un Paese importante economicamente e strategicamente come l’Italia, e per questo si oppose. Alcuni funzionari europei e quelli americani, tra i quali proprio Geithner, cominciarono a riunirsi per discutere di un modo per mandar via Berlusconi, e tra questi c’era quello di negare i prestiti del FMI finché ci sarebbe stato lui al comando in Italia. A bloccare tutto pare fu Obama che ammise che sarebbe stato meglio avere un altro presidente al posto di Berlusconi, ma l’America non poteva “avere il suo sangue sulle mani”.

Alla fine tutto si concluse per via democratica. Il Paese non voleva più Berlusconi, il Parlamento ormai era fuori controllo, e l’ex Cavaliere rassegnò le dimissioni. Il presidente Napolitano, probabilmente informato delle pressioni internazionali, istituì il Governo Tecnico Monti, la Bce cominciò immediatamente a sostenere l’Italia e lo spread cominciò a scendere, fino ai livelli minimi di questi giorni.

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