La certificazione energetica è ormai diventata una pratica obbligatoria per legge quando bisogna vendere o affittare casa. Essa, come per gli elettrodomestici, assegna un punteggio che va da A+, che è il livello massimo, fino al G che è il minimo, in base a quanto è energeticamente efficiente il proprio appartamento. I parametri per valutare questa famosa classe energetica sono diversi, e secondo la legge devono essere attestati obbligatoriamente da un professionista, ma per avere un’idea della classe energetica alla quale appartiene la vostra abitazione, è possibile fare un calcolo piuttosto semplice.
Precisiamo subito che questo calcolo non dice con estrema precisione la classe energetica dell’edificio e non vale come dichiarazione ufficiale in quanto le variabili da tenere in considerazione sono tantissime (posizione geografica, isolamento termico, tipologia dell’impianto di riscaldamento e così via), ma almeno può aiutare a farvi un’idea e, casomai, agire di conseguenza. Il calcolo non vale per le caldaie a condensazione, anche perché tra l’altro chi ha un impianto del genere molto probabilmente avrà una classe A o A+.
Il calcolo si basa sulle bollette del gas dell’ultimo anno. Raccogliete tutte le bollette del 2013 per esempio e calcolate il consumo annuo in metri cubi di metano. Una volta fatta la somma, moltiplicare la cifra ottenuta per 8,3 (8,3 sono i Kwh sprigionati da un metro cubo di gas metano). Prendete questa cifra e dividetela per i metri quadrati dell’abitazione. La somma darà la vostra classe energetica secondo la tabella qui sotto:
- Classe A+: valore inferiore a 14
- Classe A: tra 14 e 29
- Classe B: tra 29 e 58
- Classe C: tra 58 e 87
- Classe D: tra 87 e 116
- Classe E: tra 116 e 145
- Classe F: tra 145 e 175
- Classe G: oltre 175
Il calcolo non ha valore legale e non può essere usato in un annuncio di locazione o vendita perché, in assenza di una certificazione fatta da un professionista, si rischia di incorrere in multe salate.
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