Per qualche tempo si è parlato, nello scorso Governo Monti, di una riforma del Fisco che avrebbe costretto gli italiani a conservare tutti gli scontrini per detrarli in sede di dichiarazione dei redditi. Questa strategia, molto complicata da applicare in Italia, in parte però esiste già, e si applica in determinati campi. Già da oggi infatti è possibile detrarre dalle tasse una parte delle spese sostenute, per lo più per quanto riguarda la salute. Andiamo a vedere quali sono.
Le detrazioni più classiche, e più note, sono quelle mediche. Conservare tutte le ricevute e gli scontrini della farmacia consente di sottrarre dalla base imponibile delle imposte la maggior parte dei medicinali acquistati e non a carico del Servizio Sanitario regionale o nazionale. Ovviamente non al 100% ma al 19%, ed il limite minimo di spesa da raggiungere per poter ottenere il beneficio è di 129,11 euro. Ma, si sa, prevenire è meglio che curare, e così è meno noto che sono detraibili anche le spese per la palestra. Non per tutti però, ma solo dai 5 ai 18 anni d’età, si può detrarre la quota d’iscrizione annuale per il 19% per tutti gli iscritti a qualsiasi impianto sportivo (quindi anche piscine, scuole calcio, ecc.) fino però ad un massimo di 210 euro.
Ma non finisce qui. Lo Stato ha pensato anche ai più anziani e permette così di detrarre dalla dichiarazione dei redditi il costo di colf e badanti (ma anche baby sitter) regolarmente registrate. Il limite massimo qui è di 1549,37 euro. Per i giovani invece lo Stato ha pensato a tutti quegli studenti che sono costretti ad andare fuori sede (sotto i 30 anni) o per gli inquilini sotto i 30.987,41 euro di reddito annuo. Per loro sono previste tutta una serie di detrazioni a seconda del reddito e dell’attività come ad esempio la possibilità di detrarre il 19% dell’affitto per gli studenti che vivono a più di 100 km dall’abitazione di residenza, per un importo massimo di 2.633 euro. Per chi acquista la prima casa invece si possono detrarre, sempre per il 19%, anche le spese di intermediazione immobiliare fino ad un massimo di 1000 euro.
Negli ultimi due anni poi è stato introdotto anche il bonus per chi acquista mobili o elettrodomestici a risparmio energetico. Gli unici requisiti sono che i mobili devono rientrare in un lavoro più ampio di ristrutturazione a scopo di miglioramento energetico dell’appartamento e che gli elettrodomestici debbano essere di classe A o superiore. Inoltre i pagamenti devono essere tracciabili, quindi solo con carta di credito, bancomat o assegno. In questo caso si possono scaricare dalla base imponibile la metà delle spese, fino ad un tetto massimo di 10 mila euro. Questo pacchetto di bonus rientra in uno più ampio che permette di detrarre il 50% della spesa certificata sui lavori di ristrutturazione e recupero edilizio della propria abitazione di residenza, con un limite massimo di 96 mila euro. Se vengono effettuati invece lavori di riqualificazione energetica, il bonus sale al 65%.
Infine, e questa è un’informazione che non tutti conoscono, è possibile anche detrarre il 19% delle spese funebri in caso di morte di familiari stretti (un genitore, il coniuge e così via) fino ad un massimo di 1.549,37 euro per ogni decesso.
Fonte: il Sole 24 Ore
Foto: jelene su Flickr