Per il 2014 sono stati confermati i bonus ristrutturazioni in Italia per aiutare le persone che vogliono fare dei lavori mirati alla riqualificazione energetica a sostenere le spese anche in un momento di crisi come questo. Certamente questa misura non basterà a risolvere da sola la crisi, ma sostiene quel settore dell’edilizia e dell’indotto (basti pensare ai produttori e venditori di mobilio o di elettrodomestici), aiutando al contempo anche l’ambiente. Ma per quali lavori si può ottenere questo famoso bonus ristrutturazioni?
Prima di tutto va detto che tale bonus non si traduce in soldi freschi. Non si riceve un assegno dallo Stato, ma si ottiene la detrazione del 50% della spesa in sede di dichiarazione dei redditi. Ciò significa che se si spendono 10 mila euro per ristrutturare casa, sempre in lavori con finalità di riqualificazione energetica, cinquemila si possono detrarre dalle spese per le tasse. Il bonus è stato pensato principalmente per i lavori straordinari di un’abitazione privata (isolamento termico, rifacimento di un tetto, ecc.), ma è stato poi allargato anche alla manutenzione ordinaria.
Per quanto riguarda la manutenzione ordinaria però, il bonus vale soltanto nei casi di interventi su parti comuni degli edifici, cioè dalle scale al pianerottolo, fino alle cisterne e alla fognatura. In questo caso rientrano, secondo la dicitura dell’Agenzia delle Entrate:
- riparazione
- rinnovamento finiture
- sostituzione finiture
- lavori per il mantenimento dell’efficienza degli impianti preesistenti
- sostituzione di pavimenti
- sostituzione di infissi
- sostituzione serramenti
- tinteggiatura pareti e soffitti
- rifacimento dell’intonaco
- impermeabilizzazione di tetti e terrazze
- verniciatura porte garage.
La detrazione è valida anche nel caso di utilizzo promiscuo dell’abitazione, come ad esempio per chi lavora in casa. Il box, per rientrare nel bonus, dev’essere di pertinenza della casa (ad esempio non basta comprarne uno nel palazzo a fianco, ma dev’essere all’interno del palazzo stesso). Inoltre nella detrazione rientrano anche le spese di progettazione, sopralluoghi e imposte. Per quanto riguarda i mobili, il bonus nei condomini vale solo per le parti in comune, mentre non valgono più per gli acquisti privati; per quanto riguarda gli elettrodomestici, l’importante è che questi riportino sull’etichetta la classe A+ o superiore.
Per evitare contenziosi, il bonus prevede anche una serie di norme come la possibilità di far rientrare nell’agevolazione anche più persone, se hanno partecipato in solido alle spese (basta indicare i codici fiscali nella domanda); prevede anche che l’inquilino che ha sostenuto i lavori ma poi lasci l’appartamento continuerà ad avere diritto a beneficiare del bonus. Per poter ottenere il bonus non è necessario aver pagato l’intera cifra entro il 31 dicembre 2014 ma basta dimostrare di aver cominciato i lavori (attraverso comunicazione alla Asl, dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà, ecc.) prima di quella data. Infine, l’ultimo fondamentale requisito per ottenere il bonus, è che il pagamento dev’essere tracciabile. Ciò significa che la ristrutturazione può essere pagata soltanto tramite bonifico bancario o postale nella cui causale venga riportata chiaramente la natura del lavoro; per quanto riguarda i mobili e gli elettrodomestici, oltre a questi due canali, sono ammessi anche carta di credito e di debito (bancomat).
Fonte: il Sole 24 Ore
Foto: Sxc
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[…] sta pensando di motorizzare un cancello esistente o installarne uno nuovo può approfittare delle agevolazioni fiscali concesse dal Governo. Per lavori effettuati fino al 31 dicembre 2015 la detrazione Irpef è fissata […]