Tasi, aumento dimezzato per gli italiani

di Onofrio Marco Mancini
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È arrivato il fatidico giorno della riapertura del Parlamento dopo le festività natalizie, quando era atteso l’incremento della Tasi, la parte della Iuc che riguarda i servizi indivisibili dei Comuni. La cattiva notizia è che l’incremento di cui si parlava nei giorni scorsi è stato richiesto, la buona è che è esattamente la metà di quanto veniva prospettato. Non sappiamo se le notizie circolate fossero false oppure, per far approvare l’emendamento, il Governo abbia deciso di ridurre l’aliquota perché le proteste erano feroci, ma alla fine il salasso per gli italiani non sarà poi così tremendo.

Attualmente la Tasi sulla prima casa è quantificata nel 2,5 per mille. L’incremento previsto avrebbe dovuto portarla al 3,5 per mille, ed invece adesso il Ministro Saccomanni ha annunciato che l’emendamento che sarà presentato a breve la porterà al 3 per mille, quota che si può quantificare in una media di 40 euro in più a famiglia. L’incremento resta identico anche per la seconda casa. Attualmente è al 10,6 per mille, si era parlato dell’11,6 per mille ed invece sarà il 10,1 per mille.

Accolte dunque solo in parte le richieste dell’Anci, l’associazione dei Comuni italiani, il quale chiedeva percentuali più alte per permettersi le detrazioni in favore delle famiglie più bisognose. Le detrazioni saranno ancora possibili, ma facoltative, nel senso che i Comuni che potranno permettersele potranno decidere se applicarle o meno. La detrazione prevista dovrebbe ammontare sui 200 euro più 50 euro per ogni figlio a carico, ovviamente in base al reddito.

Secondo i calcoli dei Comuni, la grande città che avrà l’Imposta Comunale Unica sulla prima casa più alta sarà Torino con circa 483 euro di media, seguita da Roma con 471 euro, Milano con 429 e Genova con 408.

Foto: © Thinkstock

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