Il Consiglio dei Ministri appena concluso traccia la strada dei possibili risparmi per gli italiani per il prossimo anno. A differenza dei governi del passato, stavolta non si decide di eliminare una tassa sola spacciandola per spot elettorale, ma si è deciso di abbassare tutta una serie di costi che sono meno evidenti ma che però alla fine faranno risparmiare qualcosina agli italiani. Vediamo di cosa si tratta.
RC Auto: questo è uno dei temi più scottanti visto che da tempo crescono i costi, nonostante si dica che si farà di tutto per abbassarli. Secondo il Ministro Zanonato saranno imposte alle compagnie assicuratrici degli sconti minimi per i propri clienti che vanno dal 4 al 10% quando non si fanno incidenti. Inoltre sarà previsto un risparmio dell’8% per chi accettasse di riparare un’auto presso un’officina autorizzata dalla compagnia assicuratrice. Il risparmio per l’installazione della scatola nera dev’essere minimo del 10%.
Bollette: saranno proposte tre strategie per abbassare i costi dell’energia. La prima è di mantenere gli incentivi per le imprese del settore delle rinnovabili, le quali barattano la sicurezza di avere incentivi per 7 anni al costo però di importi minori; la seconda è il cosiddetto ritiro dedicato, un meccanismo grazie al quale il GSE massimizza i profitti delle imprese del settore delle rinnovabili, al costo di rinunciare agli incentivi; ed infine una modifica della tariffa bioraria. Complessivamente i risparmi per gli italiani in questo settore dovrebbero ammontare a circa 850 milioni di euro.
Libri: introdotta la detrazione fiscale sui libri. Il costo dell’acquisto di qualsiasi libro, dunque non soltanto testi scolastici, potrà essere portato in detrazione del 19%. In questo modo si permette di risparmiare a chi già compra i libri, e magari incentivare a farlo per chi li ritiene troppo costosi. Unico requisito: i libri devono essere cartacei.
Mini bond e digitalizzazione per le imprese: tra i provvedimenti per le imprese c’è anche l’introduzione della possibilità di emettere dei mini-bond per autofinanziarsi al posto della richiesta di credito, visto che le banche non concedono più prestiti; ma anche un’incentivazione alla digitalizzazione che consiste nella detrazione del 65% per le Pmi per l’installazione di internet ad alta velocità, con un tetto di 20 mila euro.
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