Tagli, minuti di ritardo che si accumulano, soppressioni, disagi, mancanza di igiene e di comfort: è l’incubo ricorrente di migliaia di pendolari che viaggiano sui treni italiani. Un mezzo di trasporto sostenibile qual è il treno, anziché essere potenziato e incentivato, sulle piccole e medie tratte diventa in Italia la scelta più scomoda e che meno assicura di arrivare puntuali al lavoro.
Il dossier Pendolaria pubblicato da Legambiente (lo trovate in versione integrale in calce all’articolo) ci descrive, anche quest’anno, una situazione inalterata con condizioni di viaggio inaccettabili per circa 3 milioni di pendolari. Non bruscolini, eppure snobbati dalle compagnie ferroviarie e scarrozzati in mezzo ai disagi senza che politica e istituzioni locali alzino un dito per smuovere le cose. Eppure rendere più attraente e confortevoli gli spostamenti in treno decongestionerebbe il traffico sulle arterie autostradali al mattino, riducendo lo smog in città e di conseguenza la spesa sanitaria legata alle malattie causate dall’inquinamento.
Oltre il danno anche la beffa per i pendolari che, insieme all’aumento dei disagi, sono costretti a subire anche l’aumento dei biglietti e degli abbonamenti. Sono tanti i pendolari italiani che vivono un incubo ogni mattina, alcuni vivono una situazione peggiore di altri. Sono i viaggiatori delle dieci linee ferroviarie peggiori d’Italia:
La Circumvesuviana, una delle reti ferroviarie cruciali della Campania, ha risentito nella primavera scorsa, di un taglio delle corse spropositato, pari al 40% del totale. Soppressioni ingiustificate dal momento che la linea è utilizzata ogni giorno da ben 105 mila pendolari, costretti a subire anche i disagi della riduzione delle biglietterie, 22 quelle chiuse.
- La Roma-Viterbo vede transitare, in treni vecchi e lenti, ben 140 mila pendolari. Sia quelli che affollano i treni della linea ATAC Roma Nord sia i passeggeri della ferrovia regionale FR3 di Trenitalia, vanno incontro a sporcizia, degradi e ritardi anche di ore. Pensate che alcuni treni viaggiano ad una velocità media di 39 km/h!
- La Pinerolo-Torre Pellice è tra le 12 tratte soppresse in Piemonte nel corso del 2012, tagli che complessivamente hanno interessato ben 6 mila pendolari. Al posto del treno i passeggeri ora hanno a disposizione gli autobus per recarsi a Pinerolo e prendere la coincidenza per Torino. Peccato che se il bus arriva in ritardo, il treno lasci a piedi i pendolari! Un bel disservizio, non c’è che dire!
- La Padova-Venezia Mestre è una delle tratte ferroviarie più affollate del Veneto, nelle ore di punta è impossibile trovare un posto a sedere nelle carrozze fatiscenti. Inoltre le stazioni lungo questa tratta, di 30 km, versano in condizioni di estremo degrado. I passeggeri lamentano problemi di sicurezza e mancanza di un riparo in caso di pioggia alla fermata di Ponte di Brenta, vicino Padova.
- La Genova Voltri-Genova Nervi conta 25 mila viaggiatori al giorno e detiene il triste primato della velocità media più bassa: 25 km/h! Tra il 2011 e il 2012 sono state tagliate 6 coppie di treni. Oggi ci sono 35 corse contro le 51 del 2010. La puntualità è una chimèra e a causa del sovraffollamento si fa difficoltà persino a chiudere le porte dei treni.
- La Palermo-Messina è una delle linee ferroviarie più lente d’Italia. Per percorrere 225 km i treni impiegano ben 4 ore a causa del binario unico che caratterizza ben il 55% della linea. Le stazioni, inoltre, sono frequente oggetto di atti vandalici e le carrozze sono sporche.
La Viareggio-Lucca-Firenze pagherà un prezzo altissimo per il taglio dei treni in scali importanti come Pescia e a causa della chiusura di 7 stazioni cruciali: Serravalle, Borgo a Buggiano, Montecarlo, Porcari, Tassignano, Nozzano e Massarosa.Nel raggio di 100 km dell’area tra Firenze, Pistoia, Lucca, Pisa, Livorno vive ben il 40% della popolazione regionale. Bisognerebbe piuttosto raddoppiare i binari ad Ovest di Pistoia proprio per evitare che i treni provenienti da Lucca provochini enormi ritardi a quelli diretti a Firenze.
- La Stradella-Milano conta 5 mila pendolari ogni giorno solo in provincia di Pavia, oltre 40 mila superata la cittadina. Su questa tratta la fatiscenza delle carrozze è scandalosa: impianti di illuminazione e riscaldamento spesso guasti, porte che non si aprono, sovraffollamento.
- La Bologna-Ravenna è caratterizzata da frequenti disservizi, sovraffollamento e mancanza di informazioni per i viaggiatori. Pensate che in alcuni orari non ci sono coincidenze per i treni in arrivo a Bologna e la città è completamente isolata dall’Emilia. Una soluzione sarebbe il ripristino della vecchia linea per Budrio, Medicina, Massa, Lombarda, Lugo che garantirebbe una valida alternativa ai pendolari della zona a Nord Est di Bologna.
- La linea Potenza-Salerno offre ai viaggiatori un percorso ad ostacoli fatto di ritardi e soppressioni improvvise. Sia sui regionali che sugli Intercity la lentezza è estenuante, per arrivare a destinazione mediamente si impiegano circa due ore e mezza e spesso i treni non raggiungono nemmeno i 50 km/h di velocità.
Fonte: Legambiente
Foto: Luigi Rosa su Flickr; Fatboo; HHA124L