L’Italia ha detto stop al nucleare ben 26 anni fa, ed ha ribadito la sua opposizione nel recente referendum del 2011. Nonostante ciò, abbiamo ancora 90 mila metri cubi di rifiuti nucleari da smaltire. Sì perché i prodotti di scarto di una centrale nucleare non si possono buttare nell’immondizia, non si bruciano e non si biodegradano, ma restano radioattivi per secoli. Questo è stato uno dei motivi che hanno spinto gli italiani a chiudere con l’era nucleare (durata molto poco). Se non riusciamo infatti a gestire i rifiuti di pochi anni di attività, cosa sarebbe successo se avessimo centrali nucleari ancora oggi?
Ad ogni modo, nel 2014, il problema si ripresenterà, puntuale come sempre. Sì perché una parte di scorie sono rimaste in siti provvisori mentre la maggior parte sono finite all’estero (Francia, Gran Bretagna e Svezia) dove sono state lavorate per essere messi in sicurezza, ma adesso ce le hanno rispedite indietro perché sta a noi smaltirle. Il problema è che nessuno le vuole. L’ultima grande manifestazione si è avuta a Scanzano Jonico una decina di anni fa quando i cittadini si opposero alla decisione dell’allora Governo Berlusconi di stoccare migliaia di barili nelle cave della città, e bloccarono un’intera Regione occupando strade e ferrovie. A questo punto non resta che chiederci: dove sarà la prossima manifestazione di protesta?
La risposta a questa domanda dovrebbe arrivare verso la metà dell’anno prossimo. Già a dicembre l’Ispra dovrà decidere i requisiti che i depositi dovranno soddisfare per accogliere questi rifiuti, mentre nella seconda parte del 2014 la Sogin, la società che si occupa dello smantellamento delle centrali nucleari, individuerà i siti più adatti secondo quelle caratteristiche. Qualsiasi sia il posto, la struttura che dovrà contenere tutta questa immondizia radioattiva sarà una sorta di bunker di superficie in grado di resistere per almeno 200 anni e che sia costruito per non lasciar trapelare nemmeno un millesimo della forte radioattività presente al suo interno. Ad ogni modo adesso si deciderà per la costruzione dell’impianto, e prima che le scorie nucleari rientrino in Italia ci vorranno almeno altri 6-7 anni.
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