Il Governo Letta ha stanziato 60 milioni di euro (20 all’anno) per il periodo 2013-2015 per il bonus bebè. Quest’anno è stato un successo e l’obiettivo è di replicarlo anche per il prossimo. Questo bonus bebè non è altro che un aiuto che lo Stato concede alle famiglie in condizioni di bisogno che devono accollarsi i costi di un neonato, limitando molto il raggio d’azione soprattutto delle mamme che sarebbero costrette a non andare a lavorare per non dover pagare anche una baby-sitter.
Ma a quanto ammonta il bonus bebè? Secondo la riforma Fornero una famiglia che ne fa richiesta può utilizzare il bonus da 300 euro al mese per un massimo di 6 mesi nell’arco degli 11 mesi successivi al congedo obbligatorio. Per le mamme iscritte alla gestione separata, ad esempio per le libere professioniste, il bonus vale solo per 3 mesi.
Come richiedere il bonus bebè
La richiesta del bonus bebè per l’anno 2014 si può presentare per i bambini nati dopo il 1° gennaio 2014, e per il 2015 dopo il 1° gennaio 2015. Lo possono richiedere le mamme anche per più figli e per i figli adottivi che siano lavoratrici o ex lavoratrici, le quali non hanno diritto (o rinunciano) all’assegno di maternità facoltativa. Le donne disoccupate o casalinghe possono fare richiesta di bonus bebè al proprio Comune, se previsto. La domanda va presentata all’Inps attraverso il suo sito internet ufficiale, dove bisogna iscriversi per ricevere un PIN. Tra i documenti richiesti, oltre all’attestato di nascita, c’è anche la dichiarazione ISEE che può essere rilasciata da un CAF convenzionato.
Il bonus può essere richiesto con due finalità: baby-sitter o asilo nido. Non si può richiedere il bonus per entrambe le finalità, ma una è alternativa all’altra. Per quanto riguarda l’asilo nido, l’iscrizione dev’essere già avvenuta, e la struttura dev’essere convenzionata con l’Inps (sul sito c’è l’elenco aggiornato degli istituti). Inoltre in questo caso l’Inps verserà la somma direttamente all’asilo, mentre per la baby-sitter arriverà un voucher direttamente a casa. Ovviamente la baby-sitter dev’essere in regola e non a nero perché bisogna fornire tutti i dati della collaborazione.
Dopo aver inviato tutti i dati verrà stilata una graduatoria che verrà poi pubblicata direttamente sul sito dell’Inps. La classifica viene redatta in base all’ISEE e, in caso di parità, in base a chi ha presentato prima la domanda.
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