Se ne è discusso tanto fino a portare i vari ministri dell’ambiente che si sono susseguiti negli ultimi anni a litigare, ma alla fine è partito. Il Sistri, o Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti, da oggi è ufficialmente operativo. Il sistema serve per tenere sotto controllo la gestione dei rifiuti pericolosi da parte di quelle aziende o enti che li producono ma che poi, non si sa mai come, riescono a smaltire. Le procedure di smaltimento dei rifiuti speciali sono spesso complicate e costose. Per questo molte volte sono state scoperte truffe che avvelenano il territorio per cercare di liberarsi da questo pesante fardello.
Istituito nel 2009 però, il Sistri ci ha messo ben 4 anni prima di essere attivato, nonostante ancora il regolamento sia lasciato molto al caso. Assoambiente e Federambiente avevano chiesto chiarezza ed indicazioni da parte del Ministero dell’Ambiente che le ha sempre promesse ma poi non le ha mai fornite. In particolare queste carenze riguardano la definizione di rifiuti pericolosi, dato che non si capisce se ad esempio quelli urbani siano da considerarsi tali.
Serve chiarezza su essenziali procedure operative necessarie ad evitare ricadute importanti sulla filiera di gestione dei rifiuti. In mancanza di un tempestivo chiarimento le imprese del settore si troveranno a dover gestire un doppio regime, in particolare per quanto riguarda i centri di raccolta, le isole ecologiche e i rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche, con ricadute che inevitabilmente andrebbero a incidere sull’operatività della filiera della gestione dei rifiuti urbani. Senza la regìa del ministero dell’Ambiente il disastro è incombente e certo. Chiediamo al ministro Orlando di assicurare, come sinora ha fatto, la massima vigilanza affinché l’eventuale attività del Sistri non diventi una catastrofe burocratico-amministrativa come quella, ancora in corso, generata dalla mancata restituzione ai cittadini dell’Iva sulla tariffa rifiuti
spiega Daniele Fortini, presidente di Federambiente. Ad ogni modo il Sistri già evoca oscuri spettri sulle aziende italiane visto che proprio questa mancanza di chiarezza fa correre il rischio di incappare in qualche contravvenzione. Per questo i presidenti di Confindustria Servizi innovativi e Tecnologici e di Assosoftware hanno chiesto al Ministro Orlando di sospendere le contravvenzioni almeno per il periodo iniziale, finché tutti avranno ben chiaro come comporarsi.
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