PES 2014, recensione e voto utenti

di Onofrio Marco Mancini
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recensione pes 2014

Il 2014 è stato ribattezzato da Konami come l’anno della rinascita del franchise PES. Dopo le scoppole rimediate nelle passate annate, con FIFA che vendeva oltre 10 volte in più le copie di quello che una volta era considerato il videogioco calcistico per eccellenza, Konami ha deciso di voltare pagina e di rinnovarsi. E di farlo in grande stile. Nuovo motore grafico, nuove texture, nuove animazioni. Peccato che però sotto sotto restino tutti i difetti di sempre.

Ma andiamo con ordine. Prima di tutto la vera novità: il motore grafico. In effetti lo stravolgimento rispetto all’edizione dello scorso anno c’è stata, e non gli si può imputare la colpa di FIFA di sembrare sempre la versione aggiornata del capitolo precedente. Questo è un gioco del tutto nuovo. E non solo come grafica (sempre più simile al titolo della EA), ma anche come animazioni e gameplay. Sono state introdotte novità importanti come la possibilità di strattonare l’avversario o difendere la palla premendo un solo tasto, ma sono migliorate anche le prestazioni del pallone, le leggi della fisica sono maggiormente rispettate, e tanto altro ancora. Purtroppo, nonostante il nuovo motore grafico, a volte si registrano paurosi cali di frame rate. Così così invece l’intelligenza artificiale. Migliorata rispetto allo scorso anno, vede però molte volte i difensori allontanarsi dalla palla vagante anziché aggredirla, attaccanti che si sovrappongono una volta sì e una no, e portieri che sui palloni bassi sono molto propensi alle papere.

pes 2014Al di là dell’aspetto più puramente tecnico però, per il resto è sempre il solito PES. Per solito intendo dire tutto ciò che i suoi fans chiedono da anni di non essere più, ovvero un gioco con un database che fa ridere a crepapelle chi decide di investire 70 euro in FIFA. Il numero delle squadre è decisamente inferiore. In Europa ci sono solo i campionati italiano, inglese, francese, spagnolo, portoghese e olandese, più un miscuglio di altre squadre di altri Paesi. Manca ad esempio la Bundesliga, ma ciò che più secca è che ancora una volta c”è un problema di licenze. Nella Premier League l”unico nome originale è quello del Manchester United, in Portogallo ci sono solo due squadre con licenza ed in Italia il campionato non si chiama Serie A. Sono stati introdotti i campionati brasiliano, argentino ed una valanga di squadre asiatiche che crediamo difficile verranno mai usate per più di cinque minuti dai nostri utenti.

Come sempre mancano i nomi originali in decine di nazionali, ed il database dei trasferimenti è aggiornato ai primi di agosto. Ciò significa non solo vedere ancora Matri alla Juve, che ci può stare, ma nemmeno Higuain ancora al Real Madrid o Jovetic alla Fiorentina! Ci hanno detto che sarebbe arrivata presto una patch per risolvere questo problema. Finora ne è arrivata una per il multiplayer ed una seconda, annunciata per ottobre, sempre riguardante il multiplayer. L’aggiornamento delle rose può aspettare.

Almeno dal punto di vista delle modalità di gioco, PES 2014 non fa una piega. A parte aver mantenuto le licenze su Champions ed Europa League, compresa la Libertadores e la Champions asiatica, è migliorato il sistema della Master League che adesso consente all’allenatore di cambiare squadra ed allenare la nazionale, così come quello di Diventa un Mito che permette anche di impersonare un portiere. Bene anche la suddivisione in campionati differenti nella Master League Online, ognuno dei quali con delle caratteristiche precise come il campionato per principianti, quello per i giocatori più fisici, quello per quelli più tecnici e così via.

Purtroppo PES 2014 è lontano dalla perfezione. A prescindere dai bug, che si possono risolvere con una o più patch, difetta molto ad esempio nel numero di stadi (appena 7 con licenza), e soprattutto nel fatto che c’è sempre bel tempo. Non c’è pioggia né neve, ma il terreno è sempre in perfette condizioni. Alla faccia del realismo. E se vogliamo allargare il discorso, si può criticare anche la colonna sonora, talmente ristretta che dopo un quarto d”ora avrete già sentito tutte le canzoni del database e riascolterete sempre gli stessi brani. Il commento alla partita invece è discreto, la coppia Pardo-Marchegiani funziona, ma le frasi sono un po’ troppo ripetitive ed alla lunga possono stancare. Ma questo è un difetto di un po’ tutti i giochi calcistici.

In fin dei conti ci possiamo dire soddisfatti di questo gioco, ma da qui a definirlo come quello della svolta, in grado di superare nelle vendite FIFA, ce ne passa. Sicuramente imperdibile per chi è appassionato del franchise e per chi vuol vedere qualcosa di diverso dal solito titolo della EA, ma non per chi cerca davvero un prodotto perfetto. La perfezione potrebbe arrivare se fossero presenti nel gioco anche il campionato tedesco, magari quello americano e la Serie B, tutti con licenza, nazionali comprese, e almeno una ventina tra gli stadi principali di tutto il mondo. Se poi ogni tanto ci fosse qualche goccia di pioggia, saremmo tutti più contenti.

PERCHÉ COMPRARLO: grafica, animazioni e modalità di gioco migliorate. Rimane comunque il gioco di calcio più divertente.
PERCHÉ NON COMPRARLO: poche licenze, somiglianze dei giocatori non perfette, IA non all”altezza.

Voto M’Informo: 8,5/10
Voto Metacritic: 79/100 (PS3), 81/100 (X360)
Voto Utenti: 5,3/10 (PS3); 7,4/10 (X360)

Foto: PES 2014 su Facebook

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