Sentenza Berlusconi, le reazioni dopo la condanna

di Onofrio Marco Mancini
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Ormai è assodato: Silvio Berlusconi è stato condannato in via definitiva a 4 anni di carcere (1 dopo lo sconto dell’indulto) per frode fiscale per i diritti Mediaset, e a questa pena verrà unita anche quella accessoria dell’interdizione dai pubblici uffici che però verrà ricalcolata in seguito, il prossimo autunno, e potrà andare dal minimo di un anno ad un massimo di tre. Questa sentenza, passata in giudicato e quindi definitiva ed attuabile, apre la strada a tutta una serie di reazioni a catena.

Reazioni del Centrodestra

Dopo alcune ore, e dopo aver consultato i massimi esponenti del suo partito, Berlusconi ha inviato un videomessaggio a tutte le televisioni (in fondo all’articolo) in cui di fatto attacca i giudici. Con voce rotta dalla commozione, il suo pensiero si può riassumere nella frase “Parte della magistratura è irresponsabile”, in quanto una condanna ora cambia le sorti del Paese, a suo dire in peggio. Ha perciò annunciato la rinascita di Forza Italia, ed anche se non sarà lui a guidarla (almeno ufficialmente) lascerà in eredità il suo lavoro a giovani volenterosi che vorranno seguire la strada da lui tracciata. I suoi collaboratori sono rimasti insolitamente in silenzio, e così i pochi a prendere la parola si sono limitati a confermare le sue parole, a ribadire l’amarezza che c’è dopo la sentenza, mentre Cicchitto ha precisato che non ci saranno conseguenze sul Governo, a meno che non sia il PD a volere una crisi, ma se ne deve assumere la responsabilità. L’unica a prendere una decisione forte è la sottosegretaria Michaela Biancofiore che si è dimessa. Gli avvocati di Berlusconi (Coppi, Ghedini e Longo) hanno annunciato ricorso presso le sedi europee.

Reazioni del Centrosinistra

Il centrosinistra, con il suo leader Epifani, si è fatto sentire per prima con una dichiarazione video su Youdem in cui di fatto Epifani ha annunciato che il Parlamento attuerà la sentenza (ovvero il PD voterà a favore dell’interdizione, e chiede anche al Pdl di farlo), ed anche senza parlare di crisi di Governo, ha lasciato intendere che ci saranno dei cambiamenti. Se si tratterà di una nuova maggioranza o di continuare nella stessa maniera senza però la mano del Cavaliere è difficile da dire. Ancora più cauto ci va il Premier Letta che non si sbilancia affatto, ma afferma soltanto che gli interessi del Paese devono superare quelli personali. Ma nel loro partito ci sono anime diverse e molto più combattive. Soprattutto i più giovani come Civati chiedono una “exit strategy” per uscire dal Governo visto che non si può restare nella maggioranza con un condannato. Ora bisogna realizzare le leggi più importanti e poi si torni alle elezioni. Più lapidario Vendola che chiede di tornare direttamente al voto.

Tra gli altri schieramenti prevale la tesi dell’attacco, visto che non si tratta di partiti di Governo (dal Movimento 5 Stelle all’Italia dei Valori), e tutti si muovono sul campo delle accuse a Berlusconi e alla sua storia giudiziaria, e tutti chiedono più o meno velatamente che si torni alle elezioni. E Napolitano? In sostanza il Presidente della Repubblica rimane come sempre in equilibrio e così ribadisce l’importanza di rispettare la decisione dei giudici e di attuare adesso le riforme di cui il Paese ha bisogno.

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