Carlos Tevez, chi è l’Apache della Juventus

di Onofrio Marco Mancini
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Carlos Tevez è il colpo di mercato della Juventus e, probabilmente, il più importante della Serie A di quest’estate. Ventinove anni, Tevez è un attaccante di fama internazionale su cui i bianconeri hanno battagliato fino all’ultimo con Milan e Monaco per ingaggiarlo, ed alla fine hanno avuto la meglio. Il suo arrivo cambierà in positivo le sorti della squadra di Conte dove il tecnico lamentava proprio l’assenza di fuoriclasse. Ma conosciamo meglio Carlitos.

Nato a Ciudadela, in Argentina, il 5 febbraio del 1984, Carlos Tevez, soprannominato Carlitos visto che non è un gigante (solo un metro e 73 di altezza, poco per il calcio moderno) muove i primi passi nel club dell’All Boys. Vive un’infanzia difficile fatta di povertà e compagnie poco raccomandabili. Il suo segno distintivo è un’enorme cicatrice che gli copre gran parte del collo e parte del volto, che il piccolo Carlitos si procurò da bambino giocando con l’acqua bollente.

Il suo talento viene scoperto in età molto giovane dal Boca Juniors, uno dei principali club argentini, il quale lo ingaggia all’età di 13 anni e con cui il giovane Tevez vince praticamente tutto. Le sue doti non potevano passare inosservate in Europa dove si scatena un’asta qualche anno dopo. Asta vinta in un primo momento dal Corinthians, ma poi la conferma della sua bravura (25 gol in 38 partite) non poteva tenerlo lontano dall’Europa, tanto che dopo appena un anno il West Ham riempie di soldi il club brasiliano (5 milioni e mezzo, che all’epoca erano tantissimi) e se lo porta in Premier League.

L’ESORDIO IN PREMIER LEAGUE

carlos tevez ciuccioTevez comincia così la sua carriera europea che in un primo momento fila liscia senza intoppi. Qui acquisisce anche il suo soprannome attuale, Apache, dovuto in parte ai lineamenti che ricordano gli indiani d’America, ed in parte anche allo sfregio sul collo che lo fa sembrare un combattente con una ferita di guerra. Con lui in squadra il club londinese conosce il miglior periodo della sua storia, approdando in Europa, ma il suo destino erano i grandi club tanto che nel 2007 viene ingaggiato dal Manchester United dopo un clamoroso no rivolto all’Inter. L’approdo in uno dei più grandi club del mondo però non va come sperato. Il suo carattere burrascoso e le sue trovate eccentriche (famosa l’esultanza dopo un gol con un ciuccio tirato fuori dalle mutande), che in un piccolo club vengono sopportate, non si conciliano con il carattere da sergente di ferro di Sir Alex Ferguson. Inoltre nel suo ruolo viene oscurato dall’astro nascente Rooney, e così, nonostante i vari problemi, riesce a vincere di tutto con la maglia dei Red Devils, senza però mai entrare nel cuore dei tifosi. A pesare maggiormente sulla sua permanenza ci sono anche diversi problemi contrattuali tra il West Ham, che non lo molla definitivamente, e lo United che invece non sembra intenzionato a riscattarlo per la cifra eccessiva che i londinesi chiedono.

Questa situazione porta Tevez a chiedere la cessione, e così la soluzione a tutti i problemi arriva dallo sceicco Mansour che, appena acquistato il Manchester City, decide di ingaggiare lui come prima stella di uno squadrone in crescita. Pagato 47 milioni di sterline (55 milioni di euro), Tevez esordisce nel 2009 come il top player del City ma le cose vanno diversamente dal previsto. Prima un infortunio lo limita sul campo, poi le incomprensioni con Roberto Mancini fanno il resto. Nella stagione 2011/2012 il rapporto col Mancio arriva ai minimi storici tanto che Tevez parte in anticipo per le vacanze invernali e decide di non tornare più. Gli manca troppo l’Argentina e la famiglia rimasta a Buenos Aires, e così mentre i suoi compagni sono impegnati sulla neve inglese a cercare di fare punti, lui è sulla spiaggia a prendere il sole e ad ingrassare.

tevez golDopo tante pressioni e la promessa della cessione da parte del presidente, Tevez torna in Inghilterra che è quasi primavera, ma nell’arco di poche settimane diventa fondamentale per la sua squadra. Grazie ai suoi gol il City infila una serie di vittorie che porteranno al club lo scudetto dopo oltre quarant’anni di attesa, e lui, che sembrava un giocatore finito, ritorna sulla cresta dell’onda. In tutto questo si registra anche il quasi passaggio al Milan, segno che i trasferimenti di Tevez non sono mai facili.

LA SERIE A

Durante lo stesso travagliato inverno, le dirigenze di City e Milan si erano accordate per la cessione dell’Apache, ma all’ultimo momento, quando cioè erano pronte le firme, Berlusconi bloccò tutto perché si oppose al passaggio di Pato al PSG che avrebbe portato nelle casse rossonere i fondi necessari all’acquisto di Tevez. E così il numero 32 rimase eterno promesso del Milan, squadra in cui per due anni sembrava dovesse andare, ma che rimarrà per lui un’utopia.

Il resto è storia recente. Il contratto di Tevez scade il 30 giugno 2014. Ovviamente il rinnovo è fuori discussione. Per evitare di perderlo a parametro zero, il presidente del City lo mette in vendita, ma a prezzo super scontato. Dai 55 milioni spesi 4 anni prima, il suo cartellino scende a 15 milioni, sperando in un’asta. Ma Tevez rifiuta il Monaco, il Milan non ha i fondi per ingaggiarlo, e allora non resta che la Juventus. L’affare lo fanno i bianconeri: 9 milioni più 3 di bonus al club, 5,5 all’anno per 3 anni al calciatore.

Vedremo se a quasi 30 anni e dopo aver vinto tutto Carlos Tevez avrà ancora fame di vittorie. Certamente il cambio di campionato, dopo 7 anni di Premier League, gli farà bene. Nel suo palmares Tevez vanta 5 scudetti, 4 coppe nazionali, 5 coppe internazionali, compresa una Champions League, due premi con la nazionale, compreso l’oro olimpico del 2004 e 12 premi individuali, merito di 188 reti in 447 partite. Tatticamente il ruolo di Tevez è quello di seconda punta, ma visto il suo peso offensivo, nonostante l’altezza limitata, può adattarsi anche nel ruolo di prima punta, ma può anche giocare da esterno in un 4-3-3 o in un 4-2-3-1, sia a destra che a sinistra, grazie alla sua capacità di corsa, dribbling e tiro con entrambi i piedi.

Foto: Carlos Tevez su Facebook

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